Commercio libero motore economico
Gentiloni, nell’intervento al Summit, ha definito il libero mercato e la libertà di commercio “il più grande motore economico della storia”. In questo senso, “le alleanze tra le maggiori economie del mondo libero – spiega – saranno decisive rispetto alle sfide globali: fiducia e libertà economica sono due temi profondamente collegati. Senza fiducia il meccanismo del libero mercato potrebbe incepparsi ma da un’economia e una società aperta, parte la strada per costruire la fiducia”.
“Il G7 – ha proseguito il premier – deve costruire le basi di una fiducia rinnovata”. Siamo “in una fase di cambiamenti politici e di nuovi scenari. L’incontro di fine maggio sarà espressione di questi cambiamenti”. E’ infatti la prima volta per il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e inoltre “nelle prossime settimane ci saranno i risultati delle elezioni in Francia che sono molto attesi e due giorni fa la Gran Bretagna ha comunicato all’Ue di uscire dall’Unione”.
Dunque, a Taormina “ci saranno molti elementi di novità da affrontare. In generale è dalla politica e dal cambiamento nei rapporti tra cittadini e istituzioni che sono venute le principali novità degli ultimi anni” a dimostrazione di quanto “il rapporto tra cittadini e istituzioni stia influenzando l’andamento dell’economia in generale”.
In guardia dal protezionismo
E’ il messaggio lanciato anche dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che invita a non cavalcare l’ansia ma a “lavorare a soluzioni nell’interesse di tutti. Le politiche neoprotezioniste – ha sottolineato – non sono mai a effetti dati e alla fine la sommatoria è negativa per tutti”.
L’idea di Trump di introdurre la ‘border tax’, sostiene Emma Marcegaglia presidente di Businesseurope, “sarebbe una dichiarazione di guerra commerciale” e a quel punto si dovrebbe rispondere con una denuncia al Wto. Non resteranno a guardare le imprese americane che fanno sapere: “Siamo all’inizio dell’amministrazione, si sta lavorando abbiamo tre milioni di aziende associate alla camera di commercio che faranno sentire la loro voce e la Casa Bianca dovrà ascoltare”, ha detto John Hopkins, presidente della U.S. Chamber.(AGI)