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Home > Londra, un moderato per l’Europa si profila il primo “caso” con Bruxelles

Londra, un moderato per l’Europa si profila il primo “caso” con Bruxelles

14 de maio de 2010 - Por Comunità Italiana

Lidington, un "eurorealista", sottosegretario per i rapporti con la Ue. Da Bruxelles l'annuncio: "Riforma dei fondi speculativi anche senza gli inglesi". Un governo con sole 4 donne, la delusione degl analisti

{mosimage}LONDRA – Se la nomina dell'euroscettico William Hague al Foreign Office aveva sollevato qualche preoccupazione in Europa, il neopremier David Cameron intende lanciare un segnale distensivo a Bruxelles annunciando la nomina a sottosegretario per gli Affari europei di un conservatore moderato, David Lidington. Lo annuncia la stampa britannica, precisando che il 53enne Lidington – già consigliere speciale dell'ex ministro degli Esteri Douglas Hurd, che negli anni '80 si sforzò di mediare tra la Ue e la Thatcher – è comunque vicino a Hague e non è prevedibile che si profili uno scontro diretto nel ministero. Il Guardian lo descrive come un "eurorealista", più che un "euroentusiasta". Si tratta più che altro di una concessione ai liberaldemocratici, accesi fautori di una maggiore integrazione europea della Gran Bretagna, e ai partner europei.

Lidington ha scalzato dal posto il favorito Mark Francois (nonostante il nome, un acceso euroscettico), che occupava il ruolo già nel governo ombra di Cameron. Era stato Francois a negoziare nell'autunno scorso l'uscita del suo partito dal gruppo popolare europeo (Ppe), per allineare i tory con l'eurogruppo antifederalista al fianco di polacchi e cechi. Una mossa fortemente voluta proprio da Hague.

La prova degli hedge funds. La nuova squadra del Foreign Office è da subito attesa alla prova del fuoco da un immediato terreno di potenziale scontro con l'Europa: la regolamentazione dei fondi speculativi. Il ministro spagnolo dell'Economia Elena Salgado ha spiegato oggi al Financial Times che la presidenza di turno ha intenzione di far approvare, anche senza il consenso di Londra, la riforma degli hedge funds. Riforma su cui Londra si era già detta scettica e che Bruxelles aveva deciso di congelare – ufficialmente per consultazioni, ma in realtà per non interferire con le elezioni britanniche. "Abbiamo la maggioranza qualificata sufficiente per procedere all'approvazione", ha avvertito la Salgado.

Un governo di "maschi bianchi". E' l'immagine che offre il tavolo del n. 10 di Downing street alla prima riunione del governo: "Complimenti, maschi bianchi", è infatti il titolo della fotonotizia pubblicata dal Guardian. Per quanto desiderino apparire innovatori e specchio della società, Cameron e il suo vice Nick Clegg non hanno resistito alla tentazione di creare invece un gabinetto a propria immagine. Molti giovani certo, ma solo quattro donne di cui due con incarichi di peso. Agli Interni è andata Theresa May, con la delega per le Donne e l'Eguaglianza. Di qualche rilievo anche la nomina all'Ambiente e Affari rurali di Caroline Spelman. Mentre la terza donna, Cheryl Gillan, è finita a occuparsi del Galles e l'ultima, la baronessa musulmana Sayeeda Hussain Warsi, è segretario di Stato senza portafoglio. In campagna elettorale Cameron aveva promesso che nel governo ci sarebbe stato un terzo di donne. Ora ce ne sono tre in meno che nel gabinetto Brown. Tutto ciò a fronte invece di un notevole risultato di elette alle urne: 142 parlamentari sono donne, un numero record. E delle ministre i media si sono occupati per ora prevalentemente per la nota di colore che ha caratterizzato l'esordio del gabinetto: l'arrivo a Downing street della baronessa Warsi, anche unico ministro non bianco nonché prima musulmana mai eletta in un governo britannico, con uno sgargiante sari rosa.

 
Fonte: www.repubblica.it

 

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