{mosimage}Il piano del governo e delle Nazioni Unite prevede la creazione prima di campi tendati e poi di nuove cittadine
CAMPI – I funzionari che si stanno occupando del piano temono che i campi possano divenire permanenti, quindi valutano con molta attenzione i luoghi ove realizzarli. Alla periferia della capitale, nei pressi del sobborgo di Croix des Bouquets, le truppe brasiliane dell'Onu hanno iniziato i lavori di scavo per preparare un campo con una capacità di accogliere 30.000 persone. Cibo e aiuti stanno arrivando a Port-au-Prince ma ancora molti sono privi degli elementi basilari per sopravvivere, a dieci giorni dal terribile terremoto. Le Nazioni Unite hanno contato circa 450 accampamenti di senzatetto soltanto nella capitale e hanno esortato il governo a concentrarli su un flusso di rifornimenti alimentari. Il focus si sposta ora sulle attività della vita quotidiana. Piccole drogherie, saloni di barbieri e farmacie hanno iniziato a riaprire, alcuni facendo credito ai clienti a corto di contanti. I servizi bancari dovrebbero ripartire nel fine settimana, dando alla maggior parte degli haitiani accesso ai contanti per la prima volta da quando il terremoto ha devastato il Paese.
DONAZIONI – Intanto si moltiplicano le iniziative di solidarietà per Haiti. La più importante sarà sicuramente quella di sabato a cui parteciperanno alcuni tra i più famosi cantanti del mondo. Ultime arrivate Madonna da New York e Beyoncé da Londra che si aggiungono alla lista degli artisti che si esibiranno sabato durante il telethon per le vittime del terromoto. Lo rende noto Mtv, che trasmetterà lo show-concerto «Hope for Haiti now» su tutti i suoi canali nel mondo. Non mancano le donazioni delle celebrità di tutto il pianeta. Ultimo l'attore Leonardo Di Caprio che ha donato un milione di dollari a favore delle popolazioni terremotate.
I DUBBI DELLA RUSSIA – L'afflusso massiccio di aiuti e di truppe dagli Stati Uniti ad Haiti comincia però ora a generare le prime polemiche internazionali. La Russia auspica che gli Stati Uniti si limitino all'aiuto umanitario e non cerchino di trarre vantaggio dalla situazione di Haiti per altri scopi ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov.