Nuove espulsioni in vista dal gruppo M5S. Secondo quanto apprende l’Agi, sono 17 i parlamentari 5 stelle che rischiano concretamente di essere espulsi. Nel corso dell’assemblea dei deputati di ieri sera alla Camera, infatti, cosi’ viene riferito da piu’ esponenti 5 stelle, il capogruppo Andrea Cecconi ha comunicato che mercoledi’ prossimo 3 dicembre la congiunta non solo dovra’ ratificare con un voto le espulsioni (gia’ decise dalla consultazione sul blog) di Massimo Artini e Paola Pinna. Sul tavolo ci sarebbe praticamente una ‘espulsione di massa’ di tutti quelli che ancora sono in ritardo con la pubblicazione delle rendicontazioni sul sito ufficiale 5 stelle ‘Tirendiconto.it’: ad oggi sono ancora in difetto 16 deputati. Ma a questi 16, che comunque avrebbero tempo fino a mercoledi’ per mettersi in regola, si devono aggiungere altri 6 casi di cui pero’ 3 – assicurano in tanti – saranno ‘salvati’ perche’ integralisti doc: si tratta di Danila Nesci e Riccardo Nuti, entrambi accusati di aver fatto endorsement durante la votazione per le Europee; e del senatore Nicola Morra per questioni legate alla Calabria. E poi altri 3 casi, che invece rischiano concretamente di esser fatti fuori: i deputati Sebastiano Barbanti e Eleonora Bechis e il senatore Francesco Molinari, tutti per problemi legati ai rispettivi territori. Considerando che Barbanti e Bechis compaiono anche tra i 16 che non hanno pubblicato le loro spese su ‘Tirendiconto.it’, il totale dei potenziali espulsi sarebbe realisticamente di 17. L’assemblea di ieri sera, secondo numerosi racconti di deputati 5 stelle, e’ stata “interlocutoria” ma a tratti “di scontro durissimo. Le urla – racconta un dissidente – si sentivano da chi stava in strada…”. Urla che sono arrivate quando il gruppo dei ‘ritardari’ nei rendiconti hanno ribadito a gran voce che i bonifici in realta’ sono stati fatti ma che non sono stati pubblicati su sito ufficiale M5S solo per problemi tecnici. Ma per Cecconi e i 3 del direttorio che erano presenti – Roberto Fico, Carlo Sibilia e Luigi Di Maio – questo non e’ sufficiente e la risposta e’ stata, cosi’ viene raccontato: “o li mettete sul sito ufficiale o siete fuori”. Anche tra i 16 ci sono sfumature diverse. C’e’ chi non si da’ per vinto e dice: “Basta un click.. Voglio vedere cosa fanno se mercoledi’ tutti hanno pubblicato sul sito ufficiale”.
Ma c’e’ anche chi sostiene di non riuscire a farlo, pur volendo, a causa di problemi tecnici.
Intanto c’e’ chi ipotizza gia’ un nuovo gruppo: alla Camera i numeri ci sarebbero dal momento che bastano 20 deptutati per fare un gruppo e ai 17 si sommerebbero sicuramente alcuni degli ex che ora si trovano al Misto come Alessio Tacconi e Ivan Catalano. Con 19 deputati, la deroga per avere il gruppo sarebbe quasi scontata. Tra l’arrabbiato e il deluso, i deputati a ‘rischio’ espulsione scherzano sul nome. “Potrebbe essere ‘Movimento del complotto'” scherza una deputata. Dall’altra parte ci sono i 3 del direttorio che la raccontano in modo opposto. Roberto Fico da Napoli assicura che non sono nel Movimento per comandare nessuno mentre Luigi Di Maio, che si trova alla Camera per il voto sulla Stabilita’, spiega che “ieri sera i perplessi hanno avanzato le loro perplessita’ ma poi ci siamo lasciati in un buon clima” ha assicurato. E sul ruolo dei 5 del direttorio tende a sottolineare che serviranno a fare da interfaccia “soprattutto con i territori” e conclude: “Adopereremo il nostro ruolo con responsabilita’ e parsimonia”.(AGI)