“Abbiamo sempre risposto tramite i delegati di lista” dice da parte sua il sindaco di Roma, “che sono peraltro due avvocati, mi hanno rassicurato. Comunque effettueremo anche ulteriori controlli e verifiche, ma da quello che mi viene rappresentato dai miei stessi delegati non c’è alcuna irregolarita'”.
Lo sbarramento delle opposizioni: “E’ come a Palermo”
Ma dall’opposizione si leva un fuoco di sbarramento: Andrea Romano, parlamentare Pd, in una nota attacca il M5s e afferma: “Dopo Palermo e Bologna firmopoli a 5 Stelle anche a Roma? Quanto sembra emergere dal servizio televisivo pare prefigurare una vera e propria truffa ai danni dei romani. Di Maio e Grillo hanno nulla da dire? Servono risposte chiare e non balbettii come quello fornito dalla Sindaca che mancava poco dicesse all’inviato de ‘Le Iene’ che era candidata a sua insaputa”.
“Virginia Raggi ora che sei tornata a Roma rispondi su tema #firmefalse denunciato dalle Iene” chiede via Twitter il senatore del Partito democratico Stefano Esposito, lanciando l’hastag #trasparenza. “Dopo Palermo con parlamentari che hanno taciuto davanti ai giudici, rifiutandosi di fare l’esame calligrafico ora tocca a Roma? Le risposte date dal sindaco nel corso della trasmissione sono a dir poco imbarazzanti” dichiara il deputato Pd Ernesto Carbone, che osserva: “Comunque, se la Raggi era troppo presa a fare la candidata per sapere cosa stesse accadendo peraltro come da lei sostenuto, magari Di Maio potrebbe spiegarci come siano andate le cose. Ci racconteranno che si è trattato come a Palermo di un errore di copiatura?
“Se a Roma, come a Palermo e Bologna, sono state presentate firme false, al Campidoglio siede un sindaco abusivo” rilancia la senatrice del partito Democratico Pina Maturani, vicepresidente a Palazzo Madama. “Se sarà confermato quanto denunciato – sottolinea l’esponente Pd – Virginia Raggi non si sarebbe nemmeno potuta candidare. A fronte della gravità degli interrogativi sollevati in merito alla regolarità della sua candidatura Di Maio e Grillo non possono restare in silenzio. Sarebbe auspicabile un immediato chiarimento, non frasi biascicate a occhi bassi come ha finora fatto la Raggi. Se venisse accertata la falsificazione delle firme – conclude Maturani – ci troveremmo a tutti gli effetti al cospetto di una truffa ai danni dei cittadini di Roma”. (AGI)