Comunità Italiana

Manovra, arriva lo scudo fiscale L’aliquota sarà del 5%

{mosimage}In arrivo anche emendamento sulle pensioni: Nuove finestre dal 2015

 

ROMA – Arriva lo scudo fiscale. Non è nel testo del governo, ma una norma in tal senso è stata presentata attraverso un emendamento al decreto legge anticrisi in commissione Bilancio e Finanze alla Camera a firma dei relatori. L'emendamento precisa che nessun reato potrà più beneficiare dello scudo fiscale. I relatori del decreto anti-crisi Chiara Moroni e Maurizio Fugatti hanno corretto infatti il tiro, modificando la versione presentata stamattina attraverso la quale, invece, venivano beneficiati reati come il falso in bilancio, il riciclaggio, la ricettazione e la bancarotta. Nella nuova versione nessun reato potrà più essere 'salvato' ad eccezione della dichiarazione infedele e dell'omessa dichiarazione.

"La norma prevede – si legge nella relazione tecnica – l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali, detenute fuori dal territorio dello Stato" e a "condizione che le stesse vengano rimpatriate in Italia da paesi extraeuropei nonché regolarizzate ovvero rimpatriate perché in essere in paesi dell'Unione europea e in paesi aderenti allo spazio economico europeo che garantiscono un effettivo scambio di informazioni fiscali in via amministrativa".

L'imposta si applica su un rendimento lordo "presunto" del 2% annuo per i cinque anni precedenti il rimpatrio o la regolarizzazione "con un'aliquota sintetica del 50% per anno comprensiva di interessi e sanzioni e senza diritto allo scomputo di eventuali o crediti", recita il testo dell'emendamento. In pratica ciò significa un'aliquota complessiva del 5%, che sarà applicata sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 ottobre prossimo e fino al 15 aprile 2010.

Il gettito viene definito nella relazione di "assoluta imprevedibilità" ed è dunque fissato per ora a un solo euro.

Pensioni, novità in arrivo. Dal 2015 l'età pensionabile potrebbe essere legata all'aspettativa di vita. "Stiamo valutando una forma di stabilizzazione del sistema previdenziale in relazione all'incremento dell'aspettativa di vita", ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, precisando che si tratterà di una "sorta di piccola finestra mobile, sostanzialmente impercettibile per le persone".

Le donne nella P.A. Nel 2010 le donne del pubblico impiego andranno in pensione di anzianità a 61 anni, dagli attuali 60. L'età aumenterà poi di 1 anno ogni 2 per arrivare a 65 anni nel 2018, anno in cui verrà raggiunta l'equiparazione tra uomini e donne. La misura è stata confermata dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, interpellato a margine di una audizione a San Macuto.

Badanti: carcere per false regolarizzazioni. Rischia il carcere da 1 a 6 anni chi presenta false dichiarazioni per la regolarizzazione di colf e badanti. E' una delle novità prevista dall'emendamento del governo. Il testo conferma che il costo della regolarizzazione che può essere richiesta da datori di lavoro italiani o stranieri lungo-soggiornanti è di 500 euro per ciascun lavoratore.

Dpef. Intanto il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2014. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che Bankitalia condivide il Dpef, in special modo "la strategie indicate nel documento in due tempi: la prima destinata a fronteggiare la crisi ed a tamponarne gli effetti, la seconda volta a favorire lo sviluppo economico e il risanamento della finanza pubblica". A dichiararlo il rappresentante di Bankitalia nel corso della riunione del Cipe che ha dato l'ok al Dpef.
 
Fonte: www.repubblica.it