Comunità Italiana

Manovra, parte oggi iter parlamentare Tremonti: ‘Segnale forte a mercati’

{mosimage}Parte oggi l'iter parlamentare della manovra. L'appuntamento è per le prime audizioni alla Commissione Bilancio del Senato ma già martedì scadrà il termine per gli emendamenti e poi il giorno dopo di corsa al voto perché per il via libera definitivo c'é meno di un mese di tempo. Si lavora alle modifiche e i gruppi di maggioranza si vedranno tra lunedì e martedì per mettere a punto gli emendamenti. Anche Confindustria auspica "l'apertura a suggerimenti", come ha detto oggi il vice presidente Alberto Bombassei, che ha anche espresso "delusione" per i "non ampi" tagli ai costi della politica. Assicurazioni sull'apertura al confronto arrivano dal sottosegretario all'Economia Luigi Casero. "Metteremo la fiducia per dare un segnale di approvazione nei tempi, ma in Commissione siamo pronti – garantisce il rappresentante del Tesoro – a discutere le proposte dell'opposizione, ovviamente salvaguardando i saldi".

MERKEL TELEFONA A BERLUSCONI, APPROVATE MANOVRA – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha reso noto di aver telefonato a presidente del consiglio Silvio Berlusconi chiedendo all'Italia di approvare la manovra e le riforme per il contenimento del debito.

Tra i temi suscettibili di modifica il blocco della rivalutazione delle pensioni. Lo ha confermato oggi anche il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua: "Per chi già percepisce una pensione non cambia nulla o quasi anche perché i ministri Tremonti e Sacconi si sono detti già disponibili a valutare la norma sulla rivalutazione, che in ogni caso incide per pochi euro". La lettura del complesso testo della manovra fa intanto emergere altre piccole novità: spunta, per esempio, la tassa per chi vuole separarsi o divorziare. Per fare domanda in tribunale sarà infatti necessario pagare il contributo unificato che va da 37 a 85 euro. Faro anche sui guadagni degli avvocati: entra infatti il codice fiscale negli atti giudiziari. Verso la cancellazione poi delle mini liti previdenziali: le cause pendenti per importi inferiori ai 500 euro verranno estinte dando automaticamente ragione alla parte ricorrente. E infine il forfait al 5% per le nuove attività riguarda i giovani ma non è indicato il requisito anagrafico dei 35 anni, come invece era stato detto in un primo tempo. Domani dunque si parte con l'ascolto delle parti sociali. I primi ad essere auditi, a partire dalle 16.30, saranno i rappresentanti di Confindustria. "Andare dal medico non piace a nessuno ma è una necessità che il Paese deve affrontare con grande senso di responsabilità". Bombassei ha anche espresso "delusione" per "i non ampi sacrifici che invece si attendevano per i costi della politica". Positivo il giudizio degli industriali invece sulla misura che incentiva i giovani ad intraprendere una nuova attività (con una tassazione agevolata al 5%) e quella che premia il salario di produttività. Dopo la Confindustria sempre domani sono previste le audizioni di Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sinpa. Chiduerà la giornata dei audizione l'Abi.

TREMONTI, SEGNALE FORTE A MERCATI, OK IN 1 SETTIMANA – Per dare un segnale forte ai mercati la manovra potrebbe essere approvata in una settimana. E' l'indicazione contenuta in un articolo-analisi del quotidiano La Repubblica nel quale il ministro dell'Economia parla della manovra e della crisi. ''Chi ci chiede di fare di piu', o di anticipare ad oggi le misure previste per il prossimo triennio – dice il ministro nell'articolo di Massimo Giannini – non ha capito nulla. Se lo facciamo ci suicidiamo: ammazziamo il Paese. La verita' e' un'altra. Ai mercati daremo un segnale forte. E sa qual e'? il fatto che la manovra e' blindata e sara' approvata dal Parlamento in una settimana. Una cosa che nella storia d' Italia non e' mai accaduta''. Tremonti esamina anche quanto accaduto sui mercati prima del fine settimana. ''Venerdi', con l'attacco all'Italia – spiega e Repubblica – si e' toccato con mano qual'e' il 'costo politico' di Giulio Tremonti: dimissionatemi pure e vedrete cosa succede ai titoli di Stato''. Il ministro, nel retroscena di Repubblica, accenna anche alle inchieste sul suo collaboratore, deputato Pdl, Marco Milanese. ''Non ho nulla da temere – dice – Non sono mai stato sfiorato da uno schizzo di fango…''.

Fonte: Ansa