Comunità Italiana

Marcegaglia: “Non posso credere che il sindacato abbia risposto no”

Epifani ha ribadito di non gradire l'accordo separato: "Non risolve il problema della violazione delle leggi e conserva un profilo incostituzionale. Bersani: "Ci vuole buona volontà e fantasia, ma nessun diritto è aggirabile con un accordo"

ROMA – "Secondo noi è incredibile che ci sia un no". Commenta così la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il no della Fiom all'accordo con Fiat su Pomigliano. Incredibile, dice, "davanti ad una azienda che va contro la storia, prende produzioni dalla Polonia e le riporta in Italia, investe 700 milioni di euro". Quanto al referendum in azienda "attendiamo – aggiunge la leader degli industriali – di vedere cosa vogliono fare i lavoratori".

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha ribadito di non gradire l'accordo separato tra la Fiat e i sindacati, riguardo l'impianto industriale di Pomigliano perchè, "è uno strumento vecchio e non risolve il problema della violazione delle leggi e conserva un profilo di incostituzionalità sullo sciopero".
Epifani ha tuttavia sottolineato che ormai Fiat difficilmente farà un passo indietro negli investimenti. "Spero che gli investimenti si facciano a breve, anzi il processo andrebbe accelerato perchè l'impianto deve tornare a lavorare".

{mosimage}Per quanto riguarda infine il referendum sull'accordo che si terrà il prossimo 22 giugno, e sul quale la Fiom come unica sigla sindacale si è espressa con parere negativo, Epifani ha posto l'accento sull'importanza che i lavoratori "siano coinvolti e che vadano a votare. Toccherà poi alla Fiom decidere cosa fare sul referendum", ha  aggiunto Epifani. "Ad occhio e croce – ha concluso il segretario della Cgil – i lavoratori voteranno sì e sarà un sì all'occupazione, al lavoro e agli investimenti".

Anche il governatore della Puglia e leader di Sinistra e Liberta, Nicki Vendola ha espresso una valutazione sull'argomento referendum: "In questo referendum si chiede ai lavoratori se preferiscono essere feriti o ammazzati, se morire di fame e restare senza reddito o lavorare come schiavi. Mi sembra un quesito malato".

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un'intervista all'Unità, ha invece affermato che "la partita è delicatissima e mi rifiuto di pensare che, giunti a questo punto, non si possa arrivare ad un accordo. Ci vuole buona volontà, fantasia. Bisogna sentire la voce dei lavoratori. In ogni caso, Pomigliano non sarà un modello".

Poi ha aggiunto: "Non credo che nessuno, nemmeno la Fiat o il ministro Sacconi, possa pensare che un diritto costituzionale sia aggirabile da un accordo. Non abbocchiamo all'amo di chi ce la racconta così. Sacconi – ha detto ancora Bersani – dice che vede un grande orizzonte fatto di deroghe ad ogni livello. Se lo sogna. La Costituzione non è derogabile. In ogni caso, c'è un fatto oggettivo: siamo di fronte al primo caso in Europa di rientro della produzione esternalizzata".

Sempre sul tema dello stabilimento Fiat si è pronunciato anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini: "Bisogna arrivare ad un accordo", ha detto arrivando all'assemblea di Confcommercio. "Mi auguro che tra i lavoratori ci sia più intelligenza di quanto c'è stata da una parte del sindacato", ha aggiunto. Secondo Casini non c'è altra strada: un'intesa con l'azienda non può essere evitata. "Non ci sono alternative all'accordo. L'alternativa è perdere posti di lavoro e mandare la Fiat fuori dal territorio nazionale. C'è una sola scelta: l'accordo". Casini si è infine detto convinto che "i lavoratori mostreranno più intelligenza di qualche rappresentante sindacale".

Nel frattempo, la Fiom di Torino ha organizzato a Mirafiori una raccolta firme contro l'accordo separato siglato ieri dalle altre sigle sindacali per lo stabilimento di Pomigliano. Lo rende noto il sindacato. "L'iniziativa – commenta Federico Bellono, segretario generale della Fiom di Torino – che è iniziata in queste ore, intercetta una prima esigenza da parte dei lavoratori di rispondere all'accordo di Pomigliano". In questo momento, a supporto dell'iniziativa, i delegati Fiom stanno distribuendo volantini contro l'accordo di ieri all'interno dello stabilimento.

Fonte: www.repubblica.it