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Martina inaugura Vinitaly 2017

11 de abril de 2017 - Por Comunità Italiana
Martina inaugura Vinitaly 2017

10martina“Vinitaly ha segnato l’agenda di governo sull’agricoltura del Paese e continuerà a farlo. E come avevo fatto in passato proprio qui, da dove insieme ai vertici di Veronafiere e al mondo agricolo e del vino ci ponemmo il tema del Testo Unico del Vino, della dematerializzazione dei registri digitali, del piano sull’internazionalizzazione e dell’agenda digitale, oggi mi prendo l’impegno, annunciando che entro la fine di luglio avremo la prima bozza del testo del Codice agricolo unico”. L’annuncio del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, è arrivato ieri, 9 aprile, alla inaugurazione di Vinitaly 2017. 

Erano presenti insieme a Martina il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, il commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il presidente della Provincia di Verona Antonio Pastorello, il presidente della Regione Luca Zaia, il presidente ICE-Agenzia Michele Scannavini e Robert Yang, presidente e amministratore delegato di 1919, il più grande operatore cinese della distribuzione online e offline in Cina.
Vinitaly si conferma così un appuntamento che va oltre la manifestazione fieristica, che pure è la prima al mondo per superficie espositiva e numero di visitatori, per essere uno dei momenti in cui si discute del futuro del vino e dell’agricoltura in ottica europea (sabato a OperaWine si sono celebrati i 60 anni dell’Europa Unita e la presenza del commissario Ue Hogan anche oggi va letta in questa direzione), di internazionalizzazione dei mercati, di innovazione e di crescita della qualità.
Sarebbe la 51ª edizione per Vinitaly, ma Veronafiere la considera, come ha spiegato il presidente Danese, “l’edizione 50+1; per noi, infatti, questo è il primo dei prossimi 50, durante i quali vogliamo progettare il nuovo inizio, quindi i futuri cinquant’anni”.
Il salone si svolge in contemporanea a Sol&Agrifood, manifestazione sull’olio extravergine di oliva e l’agroalimentare di qualità, inaugurato oggi dallo stesso ministro Maurizio Martina, dal presidente del Fooi David Granieri, dal direttore generale di ICE-Agenzia Piergiorgio Borgogelli, e dal presidente di Veronafiere Maurizio Danese alle ore 11 al Padiglione C – Sala Polifunzionale. In concomitanza anche Enolitech, rassegna sulle tecnologie per cantina e frantoio.
La sfida è quella dell’internazionalizzazione, dell’innovazione e della Digital Trasformation. “Abbiamo inventato una fiera e dei servizi che sono stati unici al mondo”, ha proseguito Danese. “Già nel 1998 siamo andati in Cina e nel 2001 negli Stati Uniti, per promuovere il vino italiano e creare una rete di contatti. E abbiamo realizzato rapporti che nel tempo ci hanno permesso di portare un numero di buyer sempre più importante a Verona da entrambi questi mercati”.
Il filo conduttore rimane la qualità, anche per la Politica agricola comune (Pac) post-2020, sulla quale nelle scorse settimane si è aperto il dialogo fra i Paesi comunitari. “Ho avuto modo di parlare con il ministro Martina e sulla Pac continueremo a porre la qualità del cibo e del vino al centro delle politiche future”, ha detto il commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan.
Vinitaly ha anche l’obiettivo di formare esperti che, di fatto, rappresentano una comunità di ambasciatori del vino made in Italy. E questo grazie a Vinitaly International Academy e a format originali come OperaWine, Wine2Wine, Enolitech, Vinitaly&TheCity, Vinitaly Wine Club, 5 star Wines “The Book”, Sol & Agrifood.
“Il risultato è un modello originale di fiera basato su tre dimensioni: internazionalizzazione, formazione, innovazione”, ha continuato Danese. “Elementi determinanti per assecondare il trend di crescita del vino italiano sui mercati internazionali”.
Solo nel 2016, come ha ricordato il presidente ICE-Agenzia, Michele Scannavini, “le esportazioni hanno raggiunto i 5,6 miliardi di euro, con un incremento del 4,4% sul 2015”.
Quest’anno, gli obiettivi principali dell’internazionalizzazione si concentrano su Stati Uniti e Cina, nell’ambito comunque di un incoming che nel 2016 ha visto a Vinitaly la presenza di buyer da 140 Paesi.
All’inaugurazione i produttori hanno incassato anche una promessa da Robert Yang, presidente e ad di 1919: “Puntiamo a raggiungere grazie al commercio online e offline almeno 500 milioni di renmimbi per il vino italiano, con non meno di 2 milioni di bottiglie vendute, delle quali almeno un milione di vino di alta gamma”.
Nel 2016 Vinitaly aveva accreditato 50mila buyer esteri e quest’anno, grazie all’attività di incoming condotta insieme a ICE-Agenzia c’è stato un incremento sensibile di nuovi operatori esteri, per la prima volta presenti al Salone internazionale del vino e dei distillati di Verona.
Vinitaly, Sol&Agrifood e Enolitech quest’anno vedono la presenza di 4.768 aziende. Vinitaly, da solo, conta 4.272 espositori da 30 Paesi, con un incremento del 4% sull’anno precedente e una crescente importanza di presenze estere.(AISE)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.