Ma per Mattarella “se oggi miopie di natura nazionalistica impediscono all’Unione Europea di svolgere appieno il proprio compito storico, noi dobbiamo essere comunque all’altezza della nostra civiltà e dei principi che la Costituzione ha posto a fondamento della nostra convivenza. Non resteremo mai indifferenti alle stragi e alle sofferenze che si consumano nel Mare Nostro. E credo che, a testa alta, possiamo dire che l’Italia sta affrontando con dignità e grande umanità il proprio difficile compito. Siamo orgogliosi di aver salvato migliaia di vite umane e di assicurare una prima accoglienza dignitosa, nel nostro territorio”.
Dunque “il lavoro di voi prefetti è stato, è, e sarà ancora decisivo. Sono in gioco diritti fondamentali della persona umana, sono in gioco stati d’animo della nostra gente. Bisogna averne rispetto, e intendere anche le ragioni della diffidenza che, talvolta, prende forma nelle città, nei quartieri, nei borghi”. “Anche per questo, nello svolgimento dei compiti che vi sono assegnati e nella costruzione continua di un clima di collaborazione tra i vari livelli di governo- ha notato il presidente della Repubblica -, è necessario che sulla gestione dell’emergenza di migranti e di profughi vengano consultati, coinvolti, responsabilizzati sindaci e popolazioni. Nella relazione positiva tra prefetto, sindaci e Comuni c’è una chiave di volta di quel funzionamento delle istituzioni, che può rendere molto al cittadino in termini di vivibilità, di coesione, di partecipazione, di vicinanza alle responsabilità pubbliche. Non è facile indurre a vincere paure istintive, ma è possibile trarre anche da circostanze difficili occasioni di consapevole e condivisa responsabilità”. Perché “se la concordia e la responsabilità comune prevarranno tra le istituzioni, si potranno più facilmente evitare irragionevoli rifiuti nel ripartire costi e sacrifici. Occorre togliere ogni alibi a quanti, all’interno del nostro Paese, intendono sottrarsi ai doveri di solidarietà con le altre città e con gli altri cittadini”. “Si tratta – ha ricordato Mattarella – dello stesso impegno che conduciamo, come Paese, all’interno dell’Unione Europea, perché siano rispettate le decisioni assunte a Bruxelles sulla ripartizione dei migranti: un’equa distribuzione dei pesi anche al nostro interno è coerente con quella nostra richiesta e la rende più credibile”. (AGI)