Comunità Italiana

Mattarella convince Renzi

Un incontro teso, con due linee contrapposte. Quasi un braccio di ferro pur se con i toni felpati. Sergio Mattarella ha faticato non poco a convincere Matteo Renzi a sospendere le sue dimissioni, per il resto irrevocabili, fino all’approvazione della legge di bilancio.

Il premier, salito al Quirinale di mattina per un primo faccia a faccia con il Capo dello Stato, intendeva tener fede alla parola data domenica notte in diretta tv agli italiani: ho perso e me ne vado. Di avviso diverso il Presidente Mattarella, secondo il quale è noto da tempo che l’esito del referendum non doveva essere considerato un giudizio politico e tantomeno un ‘giudizio di Dio’. Il Presidente della Repubblica ha però subito capito, già dalla prima telefonata di ieri sera, che la sua linea non avrebbe trovato ascolto alle orecchie di Renzi. Ma da qui a precipitare il Paese in una crisi di governo prima del varo della legge di bilancio ce ne passa.

Proprio nelle stesse ore l’Eurogruppo riunito a Bruxelles senza il ministro italiano Pier Carlo Padoan, aveva chiesto all’Italia delle misure aggiuntive significative. Rispondere con una vacatio di governo facendo rischiare ai conti pubblici italiani l’esercizio provvisorio, sarebbe stato deleterio.

Di qui il pressing, pacato ma indefettibile di Mattarella su Renzi. Ad aiutarlo il precedente del governo Monti che annuncio’ le sue dimissioni l’8 dicembre 2012, ma le rese esecutive tredici giorni dopo a manovra approvata. Per chiarire la sua posizione Mattarella ha anche diffuso una nota, di pochissime righe ma assai significativa, proprio da parte di chi ha spiegato che il suo ruolo è tanto più forte quanto più gestito dietro le scene.

In quella nota Mattarella ha chiesto a tutte le istituzioni di rispettare gli impegni presi dal Paese. A cominciare dalla legge di bilancio. Renzi è sceso dal Quirinale, ha consultato i suoi, poi durante un breve consiglio dei ministri ha sciolto la riserva: resterà fino a quando la manovra non sarà approvata definitivamente. Qualche giorno in più rispetto all’annuncio fatto a caldo, ma il rischio di scontro con il Quirinale, in caso contrario, sarebbe stato dietro l’angolo. Ora le strade di Renzi e Mattarella correranno in parallelo. Il premier impegnato negli ultimi adempimenti prima delle dimissioni, ed il Capo dello Stato a confermare gli appuntamenti in agenda in questi giorni. Poi, dopo il sì del Senato al bilancio, Renzi tornerà al Quirinale, formalizzerà le sue dimissioni e si aprirà ufficialmente la crisi di governo con le consultazioni delle forze politiche per individuare un nuovo premier. (AGI)