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Mattarella: La democrazia deve far crescere la cultura

06 de março de 2017 - Por Comunità Italiana
Mattarella: La democrazia deve far crescere la cultura

CULTURA-MATTARELLA000La democrazia ha il “dovere” e “la necessità di far crescere la cultura”, che insieme ad arte e ricerca è “essenziale alla tenuta di società complesse come le nostre” e “non comprenderlo è un errore”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto questa mattina al Palazzo del Quirinale dove si è svolta la cerimonia di consegna dei Premi “Presidente della Repubblica” per l’anno 2015 dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia Nazionale di San Luca e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Nel corsod ella cerimonia sono intervenuti i presidente delle tre Accademie Nazionali: il Maestro Michele dall’Ongaro per Santa Cecilia, il Maestro Gianni Dessì per San Luca ed il prof. Alberto Quadrio Curzio per quella dei Lincei.
Poi il capo dello Stato ha consegnato il Premio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia al Maestro Riccardo Muti, il Premio dell’Accademia Nazionale di San Luca al Maestro Luigi Ontani e il Premio dell’Accademia Nazionale dei Lincei al prof. Luca Bindi. Tre “personalità che costituiscono, in campi diversi, un vanto dell’Italia nel mondo”, ha detto Mattarella.
Il presidente ha inoltre consegnato le Borse di Studio in memoria del Maestro Goffredo Petrassi al Maestro Gabriele Cosmi e in memoria del Maestro Giuseppe Sinopoli, al Maestro Maria (detta Masha) Diatchenko.
Quindi il saluto ai presenti, tra cui il presidente del Senato Grasso e il ministro dei Beni culturali Franceschini.
Dando a tutti il benvenuto al Quirinale, Mattarella ha parlato di un “giorno importante per la cultura italiana, per la scienza, per l’arte, per la musica” perché la consegna dei Premi “Presidente della Repubblica” e delle due Borse di studio intitolate a Petrassi e Sinopoli “sono una testimonianza ulteriore del legame che persiste tra l’opera creativa delle eccellenze italiane e l’humus che compone la civiltà, potremmo dire l’identità stessa, del nostro Paese”.
“La cultura, l’arte, il pensiero prosperano e si sviluppano nella libertà quando una società è capace di sostenere le sue eccellenze e, al tempo stesso, di approfondire la conoscenza, di ampliare le opportunità per i propri giovani, e per i cittadini di ogni ceto sociale”, ha osservato Mattarella. “Talvolta questi processi vengono intesi come estranei tra di loro. Sono, invece, complementari e possono divenirlo sempre di più. La democrazia ha un dovere in questo senso: ha la necessità di far crescere la cultura, di valorizzare l’arte e la musica, di investire nella ricerca e nel sapere, sia puntando verso l’alto – nella competizione e nel confronto con il mondo intero – sia espandendo la propria base. Non è un caso che la Costituzione contenga, tra i suoi principi fondamentali, un impegno solenne per promuovere la cultura e la ricerca”.
“A ben guardare”, ha evidenziato Mattarella, “è in gioco la qualità e l’essenza stessa della democrazia. Lo comprendiamo bene in una stagione quale quella che attraversiamo, in cui siamo chiamati ad affrontare cambiamenti profondi, di portata globale, che mettono in discussione la coesione e i modelli sociali, e ci pongono domande che vanno anche oltre la dimensione culturale toccando le stesse radici antropologiche”.
“La cultura, l’arte, la ricerca – comprese le strade aperte da quelle avanguardie che le vostre Accademie esprimono – sono quindi essenziali alla tenuta di società complesse come le nostre, ancor più di quanto lo fossero in passato quando i ritmi di mutamento erano più lenti”, ha proseguito il capo dello Stato. “Non comprenderlo o pensare che la cultura sia indifferente allo sviluppo sociale e anche economico o, ancor peggio, che sia irrilevante rispetto ad essi è un errore che certo voi non commettete”.
Parlando della “interdisciplinarietà” come di “una sfida cui non ci si può sottrarre”, perché “la velocità dei processi induce all’iper specializzazione”, Mattarella ha richiamato la necessità di “guidare i processi verso la sostenibilità e la giustizia, di cogliere sempre la ricchezza e la creatività dell’animo umano, di indirizzare la forza della modernità verso la tessitura di una comunità più equilibrata e coesa. C’è insomma un contenuto, e una speranza, di umanesimo nell’interdisciplinarietà, nell’unicità del sapere”.
“Le vostre Accademie si collocano in questo crocevia”, ha continuato il presidente Mattarella. “Le migliori energie intellettuali hanno decisivi compiti sociali. Etica e ricerca possono trovare tanti punti di incontro nell’obiettivo di fornire alla persona e alla comunità un più compiuto sviluppo. Questo, del resto, è il compito della Repubblica. Promuovere, rimuovere ostacoli, perseguire sempre nuovi traguardi. E far sì che le conquiste costituiscano un beneficio per tutti, anche per i più svantaggiati”.
Quindi, rivolgendosi ai premiati e ai vincitori delle due borse di studio, Mattarella ha detto di confidare “che il loro lavoro, la loro opera creativa continui, nel futuro, sempre a livelli di eccellenza. C’è una domanda di Italia nel mondo e non pochi guardano a voi. Guardano al maestro Muti, come interprete autorevole e moderno di quella sapienza della musica che ha tanto DNA italiano nei suoi cromosomi. Guardano al nostro gusto, alla nostra qualità, alle nostre innovazioni, alla nostre capacità di sperimentare, come nelle opere di Luigi Ontani. Guardano alla nostra attitudine a indagare la realtà e a conoscerla sempre di più, quella capacità su cui si sono basati gli studi e le scoperte del professor Bindi. Il vostro impegno consente di raggiungere sempre nuovi obiettivi e di trasmettere le conoscenze alle generazioni più giovani”.
“La cultura, l’arte, la scienza sono un bene comune e costituiscono un patrimonio unitario. Sta a voi, con l’aiuto delle istituzioni repubblicane”, ha concluso Mattarella, “assicurare che crescano e si diffondano sempre di più”.(AISE)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.