Una perfetta ‘doppia vita’
Così, mentre emerge che almeno dal dicembre 2015 il tenente Franco A., 28 anni, conduceva una perfetta ‘doppia vita’ da militare e da profugo, vengono alla luce ulteriori dettagli inquietanti, che fanno pensare ad una sorta di network di estrema destra fra commilitoni: a quanto scrive la Welt, gli inquirenti avrebbero trovato un’agenda contenente una ‘lista della morte’ nella quale figurerebbero potenziali obiettivi da colpire, tra cui il Consiglio centrale ebraico e la principale associazione islamica in Germania, oltre a indicazioni circa singole personalità politiche, compresi la vice-presidente del Bundestag nonchè leader dei Verdi Claudia Roth, il governatore della Turingia Bodo Ramelow e vari esponenti di associazioni umanitarie. Secondo altre ricostruzioni, la lista comprenderebbe persino l’ex capo dello Stato Joachim Gauck e il ministro della Giustizia Heiko Maas. Tra le ‘idee’ da mettere in pratica, anche quella di gettare una granata contro un gruppo antifascista.
Il ministro sotto pressione
Il fuoco incrociato su Ursula von der Leyen si fa di ora in ora più intenso. Dall’opposizione agli alleati di governo socialdemocratici, fino agli stessi stessi vertici della Forze armate, le critiche sempre più accese hanno indotto la titolare alla Difesa ad annullare oieri all’ultimo momento un evento pubblico di fronte a fotografi e giornalisti insieme a circa 100 tra generali e ammiragli, limitandosi ad un incontro a porte chiuse. Intanto Verdi, Spd e Linke chiedono che la ministra sia interrogata dalla Commissione difesa in seduta straordinaria, richiesta alla quale si è aggiunta anche la Spd. “Non vogliamo uno show, vogliamo chiarimento sui fatti”, ha detto l’esponente verde Agnieszka Brugger. “Pretendiamo una relazione complessiva sulle indagini in corso e sulle possibili conseguenze”, dice Christine Buchholz del partito di sinistra Die Linke, secondo la quale esiste “un problema sistemico con l’estremismo di destra nella Bundeswehr”. Per il capogruppo Spd al Bundestag Thomas Oppermann, “il ministro non ha risolto uno solo dei problemi delle Forze armate, sottovalutando completamente il tema della modalita’ della loro conduzione”.
Il sospetto di una rete di estremisti nell’esercito
È intervenuto anche il Consiglio centrale ebraico, che parla di “dettagli spaventosi” a proposito del caso dell’ufficiale fermato, affermando che le forze armate tedesche “non devono essere il terreno di coltura per l’estremismo di destra”. Una indagine speciale per individuare ulteriori casi di “comportamenti” sospetti se non addirittura di tipo criminale è stata già avviata, in cui saranno “interpellati” migliaia di militari. C’è anche il sospetto che intorno all’ufficiale fosse attiva una vera e propria rete di estremisti di destra in mezzo alle truppe. Le domande intanto si moltiplicano: nei talk show tedeschi non si parla d’altro e ci si chiede come sia stato possibile non solo che un estremista di destra potesse fare indisturbatamente carriera nelle Forze armate, ma anche come abbia potuto fingersi profugo siriano così a lungo. (AGI)