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Mondiali, Schwazer si ritira poco prima del 25° km

{mosimage}L'altoatesino era una delle ultime speranze di medaglia azzurre. A metà gara la resa, quando ormai era staccato dai primi. "Non mi sono mai vergognato tanto, ho avuto problemi di stomaco". Oro al russo Kirdyapkin, 8° De Luca. Nel pomeriggio Ciotti nella finale dell'alto

 

BERLINO (Germania) – Svanisce una delle ultime possibilità di medaglia azzurra ai Mondiali di Berlino. Alex Schwazer, il favorito numero uno, si è ritirato a metà della 50 km di marcia. L'altoatesino era già stato staccato da un primo gruppetto di fuggitivi fra il 10° e il 15° km, ma dopo aver accumulato 20" di ritardo si era riportato sotto, nel plotoncino di testa insieme agli australiani Tallent e Adams, ai russi Nizhegorodov e Kirdyapkin, al francese Diniz e al giapponese Yamazaki. Trainato dai due australiani, il gruppo ha alzato il ritmo e Alex ha perso nuovamente terreno. Sembrava una scelta tattica, invece l'azione dell'azzurro si è appesantita. Dopo essere stato raggiunto e superato dal gruppo degli inseguitori, Schwazer si è fermato al 25° km.

oro a kirdyapkin — La massacrante prova, pur resa sopportabile dal clima, della 50 km di marcia prende la strada della Russia, sulle spalle di Sergey Kirdyapkin, già campione iridato a Helsinki 2005, che chiude in 3h38’35”, miglior prestazione mondiale stagionale. Secondo il norvegese Trond Nymark (3h41’16”, record nazionale) e terzo l’inossidabile e intramontabile spagnolo Jesus Angel Garcia (3h41’37”), classe 1969, quarto a Pechino lo scorso anno, campione mondiale a Stoccarda 1993, terzo agli europei di Monaco 2002 e secondo a Goteborg 2006. Da scommettere che il prossimo anni, ai campionati continentali di Barcellona, lo ritroveremo ancora in lizza per una medaglia. In patria, infatti, è quasi considerato un eroe nazionale. Logico, e giusto, che voglia finire la carriera con una medaglia casalinga. Sorprendente ottavo Marco De Luca in 3h46’31”, primato personale.

"mi vergogno" — A capo chino, occhi tristi e voce bassa, Schwazer racconta il suo ritiro. “Stavo male, problemi di stomaco. Da quando sono qui ha Berlino ho questo malore. Non siamo riusciti a risolverlo. Marciavo al mio ritmo, ma dopo alcuni rifornimenti mi sono sentito gonfio. Quando mi sono fatto passare una banana era come avere una mucca sullo stomaco. Non so cosa dire. Ho provato a rallentare, sono ripartito. Niente. Non mi sono mai allenato così tanto. Ho smesso di vivere per sei mesi per essere pronto. Non è questione di “pressione” psicologica. La 50 km è così, una distanza che non perdona e non puoi controllare tutto. Mi vergogno per i ragazzini che sono venuti qui apposta per vedermi vincere e per tutta la gente che ha lavorato con me. E’ una brutta tegola, specialmente dopo un anno in cui ho lavorato come un matto”.

damilano ammutolito — Sandro Damilano, il tecnico che lo ha “costruito” e portato all’oro olimpico, è ammutolito. Si passa le mani sugli occhi, quasi a volre soppesare le parole: “Evidentemente qualcosa non funziona. E’ una situazione da analizzare attentamente. Questa non possiamo neppure considerarla un’esperienza utile per il futuro. E’ solo una mazzata. Quasi tutti i suoi ritiri sono dovuti a problemi digestivi, a parte quello degli Europei di Goteborg. Piuttosto mi spiace per i ragazzini che erano venuti solo per lui. Quando si è ritirato hanno ammainato le bandiere e se ne sono andati. Sono commosso”.

oggi ciotti — Nel pomeriggio c'è un altro azzurro impegnato in finale, Giulio Ciotti nel salto in alto. Oggi si assegneranno anche le medaglie nel lancio del disco donne, 200 metri donne (favoritissima la statunitense Allyson Felix) e 400 uomini, con l'attesa sfida fra gli americani Jeremy Wariner e LaShawn Merritt.
 
Fonte: www.gazzetta.it