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Home > Morbo di Wilson, il Pemine sarà prodotto dall’istituto chimico militare di Firenze

Morbo di Wilson, il Pemine sarà prodotto dall’istituto chimico militare di Firenze

27 de julho de 2010 - Por Comunità Italiana

L'Agenzia del farmaco: disponibili scorte per 15 mesi, poi la consegna avverrà su richiesta del medico curane

MILANO – Dieci giorni fa l'appello di Angela Iaquinta, 25enne della provincia di Crotone, è stato raccolto dal Corriere: «Da quando sono piccola assumo un farmaco, il Pemine, che serve a tenere sotto controllo la malattia. Adesso scopro che la casa farmaceutica che ne è titolare ha deciso di interromperne la produzione. Sono venuta a conoscenza del fatto solo per caso, navigando su Internet. Ci dicono che c’è disponibilità del prodotto solo per altri tre mesi. E dopo?». Angela, come i suoi sue fratelli, è affetta da una malattia rara, il morbo di Wilson, che colpisce 400 persone in Italia: la penicillamina permette di tenere sotto controllo una malattia che può portare a gravi deficit e anche alla morte. Dopo la denuncia della ragazza c'era stato l'intervento dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che in accordo con l'azienda che commercializza il farmaco, aveva predisposto un piano che prevede la copertura delle esigenze per almeno tre mesi.

SCORTE PER 15 MESI – Ora l'Agenzia precisa che il Pemine «è attualmente disponibile per i pazienti che ne fanno uso presso i centri di riferimento e le strutture sanitarie pubbliche che li hanno in cura e continuerà a esserlo anche in futuro poiché la produzione sarà effettuata dall'Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze». Il problema è nato dal fatto che l'azienda produttrice, la Eli Lilly, ha deciso di sospenderne la produzione all'inizio di luglio. «L'Aifa, con procedura di urgenza, ha già reso disponibili scorte del farmaco in grado di coprire un periodo di almeno 15 mesi durante il quale saranno trasferite all'Istituto chimico farmaceutico militare le tecnologie di produzione necessarie alla preparazione del medicinale», spiega il comunicato. RICHIESTA DEL MEDICO – L'Aifa ha disposto che le confezioni siano consegnate nelle strutture sanitarie pubbliche che hanno in cura i pazienti e in futuro «la dispensazione avverrà su richiesta del medico curante della struttura di riferimento che indicherà le necessità del singolo paziente, sulla base del suo piano terapeutico». I pazienti che non dovessero aver ancora ricevuto le confezioni di Pemine possono mettersi in contatto con il proprio centro e, in caso di difficoltà, comunicarlo all'Aifa all'Ufficio qualità dei prodotti (fax 06.59784313) o al numero verde 800.571661. L'Agenzia conclude che «pur essendo assolutamente comprensibili le ansie dei pazienti e dei medici che li hanno in cura, non vi è alcun motivo di preoccupazione. Inoltre si sottolinea che l'Aifa non può impedire in alcun modo alle aziende farmaceutiche di cessare la produzione o la commercializzazione di un farmaco o di rinunciare alla autorizzazione all'immissione in commercio, poiché ciò è espressamente previsto dalla normativa, in particolare dal decreto legislativo n. 219 del 2006». Un passo avanti, senza dubbio, ma che lascia nei malati diversi dubbi: per esempio su chi potrà fare richiesta del farmaco (se il semplice medico di base o lo specialista, che spesso si trova in strutture distanti dalla città di residenza). Inoltre chiedono la garanzia di ricevere le medicine nei tempi giusti, in modo da non restare mai senza. «Dovremo affidarci alle Poste?» chiede la bresciana Angela Scaramuzza.

Fonte: www.corriere.it

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.