“Sono amareggiato per sentenza ingiusta” è il primo commento alla sentenza di Carlo De Benedetti che ha annunciato che ricorrera’ in appello.
I pubblici ministeri Laura Longo e Francesca Traverso per Carlo De Benedetti avevano chiesto una pena di 6 anni e 8 mesi, 6 anni e 4 mesi per suo fratello Franco, 3 anni e 6 mesi per Passera. Per Colaninno, invece, era stata chiesta l’assoluzione “perche’ il fatto non sussiste”. In totale le richieste di condanna erano 15 e si riferivano ai decessi di almeno dieci operai, avvenuti tra il 2008 e il 2013, che tra la fine degli anni Settanta e l’inizio dei Novanta lavorarono negli stabilimenti Olivetti, inalando le fibre tossiche di amianto e ammalandosi, anni dopo, di mesotelioma pleurico, la forma tumorale che colpisce chi si espone all’asbesto. Il processo si e’ aperto lo scorso gennaio all’auditorium del liceo Gramsci di Ivrea. Fra le parti civili, oltre ai familiari delle vittime, figurano Inail, Fiom-Cgil, il Comune di Ivrea e la Citta’ metropolitana di Torino. In totale i risarcimenti richiesti ammontano a circa 6 milioni di euro.
(AGI)