L’ad di Gazprom, Alexiei Miller, ha annunciato da oggi un aumento del prezzo del metano per l’Ucraina. La nuova tariffa è di 385,5 dollari per mille metri cubi. Finisce quindi lo sconto concesso a dicembre all’Ucraina del deposto presidente Viktor Ianukovich che aveva portato il prezzo da circa 400 a 268,5 dollari. Miller ha giustificato l’aumento del prezzo con il mancato pagamento da parte di Kiev del gas fornito nel 2013 sottolineando che l’Ucraina ha un debito con Mosca per il gas di 1,7 miliardi di dollari. Lo sconto concesso da Mosca era in realtà per molti analisti una sorta di premio al governo ucraino per non aver siglato un accordo di associazione con l’Ue a fine novembre.
Parlamento Kiev ordina disarmo gruppi paramilitari – Il Parlamento ucraino ha approvato una risoluzione per obbligare il ministero dell’Interno e i servizi di sicurezza a disarmare i gruppi armati illegali. La risoluzione è stata approvata con 256 voti a favore (necessari 226).
Sequestrate armi Pravi Sektor – Le forze dell’ordine hanno sequestrato “diverse armi” nell’hotel Dnipro, a Kiev, quartier generale del gruppo paramilitare di estrema destra ‘Pravi Sektor’. Lo fa sapere il ministero dell’Interno ucraino. Dopo una sparatoria avvenuta ieri notte, i paramilitari sono stati costretti dalla polizia a lasciare disarmati l’edificio.
Nato, faremo passi contro ogni minaccia – “La difesa comincia con la deterrenza, quindi faremo i passi necessari per chiarire al mondo che nessuna minaccia contro un alleato della Nato avrà successo”. Lo dice il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, prima della ministeriale esteri aggiungendo che “le azioni della Russia sono inaccettabili”.
Rasmussen “Purtroppo non posso confermare che la Russia stia ritirando le sue truppe. Non è questo quello che abbiamo visto”. Lo dice il segretario generale della Nato rispondendo a chi chiede conferma del ritiro di truppe annunciato da Mosca.
Francia-Germania contrarie a presenza Nato in Ucraina – Francia e Germania ritengono che l’Alleanza “deve evitare provocazioni” e “non dare pretesti a Mosca per una ulteriore escalation”. In questa ottica Parigi e Berlino si mostrano contrarie ad una presenza della Nato in Ucraina evocata ieri dall’ambasciatore Usa. Lo rilevano fonti diplomatiche a margine della ministeriale Nato a Bruxelles.(ANSA)