Comunità Italiana

Mou e il cambio di mentalità “Inter puoi vincere la Champions”

Il portoghese si esalta: "Il gruppo è completamente cambiato nella testa, nella gestione della gara. Ora può tutto". Porto la mia terza squadra in semifinale di Champions e voglio qualcosa in più". "Siamo gli unici in ballo su tutti i fronti"

MOSCA, 6 aprile 2010 – Lo ha fatto ancora. José Mourinho ha allenato tre squadre nelle coppe europee, e le ha portate tutte e tre fra le prime quattro d’Europa. Il capolavoro all’esordio, col Porto, l’obiettivo minimo col Chelsea (dove Abramovich si aspettava la coppa), ora la cancellazione della maledizione europea dell’Inter. Lui fa finta di accorgersene solo a traguardo acquisito: "Non ci avevo pensato a questa cosa delle tre squadre diverse: una volta ho vinto, altre ho perso per colpa dei rigori o di palle che non entravano. Stavolta mi aspetto di più da queste semifinali".

OSSESSIONE VINTA — L’impressione è che abbia iniziato a prenderci gusto, e che ora il traguardo di Madrid gli sembri davvero alla portata: "Quello che abbiamo fatto stasera, e soprattutto le cinque vittorie consecutive in Champions sono un cambio totale della storia dell’Inter. Ora questa squadra può vincere la Champions. La storia negativa, l’ossessione di Villarreal, Valencia, Manchester, la paura di giocare, il non vincere mai fuori: tutto questo non esiste più. Può succedere di tutto fra semifinali e finale. Ma, vada come vada, l’anno prossimo l’Inter inizierà la stagione europea per vincere. Se alziamo la coppa quest’anno ottimo, se no succederà fra pochi anni".

BARÇA O ARSENAL UGUALE — Non siamo a "l’avversario non esiste" di Scoglio, ma almeno a parole il tecnico portoghese dice di non curarsi di chi sarà il prossimo: "Se sarà il Barcellona benissimo, sono i campioni d’Europa. Se sarà l’Arsenal benissimo lo stesso, ci provano da tanti anni. E’ normale trovare una squadra forte e difficile in semifinale. Forse loro speravano di incontrare il Cska, ma sapevano che l’Inter è una squadra migliore. Sottolineo solo che avremo ancora il ritorno in trasferta. Fra ottavi, quarti e semifinali saremo l’unica squadra ad avere giocato tutte le gare di ritorno in trasferta". Durante la conferenza stampa, poi, il Barça dilaga: "E’ vero li abbiamo già affrontati: in casa abbiamo fatto uno 0-0 che se ripetuto in fase a eliminazione diretta sarebbe un buon risultato e poi sicuramente ora l’Inter al Camp Nou farebbe una partita completamente diversa".

CAMBIO MENTALE — Innescata la piccola polemica quotidiana, si può tornare a segnalare altri primati: "Siamo arrivati fra le prime quattro in modo meritato e confortante. A Kiev eravamo quasi fuori, poi la forza di cambiare e poi una Champions enorme. E al momento siamo l’unica squadra in Europa che a metà aprile è in corsa per tutti il traguardi. Chissà se il Bayern domani ci raggiungerà. Credo che la vera forza di questa squadra sia nel cambio mentale. Ora siamo più solidi, e difensivamente siamo sempre stabili. Certo, forse oggi si poteva fare di più in fase di uscita del pallone e contropiede, ma contava di più essere quadrati"

SNEIJDER E BALOTELLI — Tutto comunque è andato secondo i piani: "Il piano era segnare prima di loro, non certo al primo tiro. Ma a Milano abbiamo dovuto tirare dieci volte stavolta dopo una la qualificazione era sistemata". Merito anche di Sneijder, vero valore aggiunto di questa Inter. Più lo si vede più la cessione del Real pare inspiegabile: "Non so perché Wesley sia stato ceduto dal Real Madrid. Ci sono cose di un club che puoi capire solo dall’interno. Ma di sicuro per noi è stato un colpo di mercato importante, perché il ragazzo nel nostro progetto è fondamentale". E c’è anche qualche complimento per Balotelli: "Mi è piaciuto perché ha fatto quello che doveva fare. E’ entrato quando bisognava controllare e si è applicato anche in copertura.

Fonte: www,gazzetta.it