Così l'allenatore portoghese alla Cope, la radio della Conferenza Episcopale: "Davvero Dio deve pensare che io sia un bel tipo, altrimenti non mi darebbe così tanto. Ho una famiglia incredibile, lavoro dove ho sempre sognato di lavorare…"
MADRID – José Mourinho è un uomo creativo, dotato di dialettica e spirito vivaci. Ieri notte si è fatto intervistare dalla Cope, la radio della Conferenza Episcopale, e ha pensato che fosse interessante fare un riferimento a Dio. A modo suo, naturalmente.
MOU E DIO — "Dio deve pensare che io sia un bel tipo. Deve pensarlo davvero, altrimenti non mi darebbe così tanto. Ho una famiglia incredibile, lavoro dove ho sempre sognato di lavorare… Mi ha aiutato tanto a conseguire tutte le cose che ho. Deve avere un'ottima opinione di me". La parola usata da Mou per definire in spagnolo quello che noi abbiamo tradotto come 'bel tipo' è 'cojonudo', termine gergale che si potrebbe anche tradurre come un 'figo', 'uno a posto', o un tipo 'top', per usare un termine caro a Mou. Parola dialetticamente acuta, ma è soprattutto il contesto nella quale viene pronunciata a essere geniale.
MOU E VALDANO — Nel giorno nel quale il quotidiano politico Abc dedica due pagine per spiegare il titolo: "Mourinho sarà il nuovo Ferguson" parlando di "potere assoluto a Mou", il tecnico nella conversazione con la Cope fa riferimento anche al suo rapporto col Real Madrid e in particolare con il dg Jorge Valdano: "Ha il suo compito nel club e ce l'ha perché sono contenti di lui. Non è un problema condividere con lui la stessa società. A Valdebabeas ho il potere che ho, non c'è bisogno che ci sia un'altra persona per lavorare con noi. In un club la situazione ideale è quella nella quale l'allenatore fa riferimento direttamente al presidente e al direttore economico ed esecutivo, che qui è José Angel Sanchez. La mia relazione con Valdano? Normale".
{mosimage}EMPATIA — E ancora: "Oggi vedo il club andare nella mia stessa direzione, più di quanto non succedesse prima. Abbiamo lo stesso pensiero, la stessa filosofia di lavoro, c'è molta più empatia lavorativa, perché l'empatia personale è sempre stata ottima sia con il presidente che con Sanchez".
LA RICHIESTA — Nell'apparizione in conferenza stampa di questa mattina per presentare la gara di domani col Levante Mou è parso tranquillo, rilassato e di buonumore. L'unica lamentela è andata verso la federazione, che non fa giocare il Madrid di venerdì come fa quella francese col Lione, avversario del Madrid martedì in Champions. "Lo fanno in Francia, in Germania, in Italia, qui no. Lì proteggono le loro squadre che giocano in Champions, qui no". Dio lo ama, però evidentemente non può arrivare dappertutto.
Fonte: www.gazzetta.it