I consigli del barman Emilio Sabbatini per scegliere il cocktail più appropriato per ogni momento della giornata. Un viaggio nel gusto dei classici più diffusi
Aromatici, freschi, energetici. I cocktail sono le bevande più richieste da chi ama bere con gusto. Dolci e ricchi di aromi, sono sempre ottimi compagni per i momenti di relax che ci concediamo da soli, con gli amici o per un appuntamento romantico. Ma devono essere fatti a regola d’arte e trovare un barman che ci sappia fare sul serio non è facile. Così ci siamo rivolti a Emilio Sabbatini, Chef de Bar e docente dell’Università dei Sapori di Perugia, che ci ha dato qualche consiglio pratico per scegliere i cocktail più adatti per ogni occasione e riconoscere quelli fatti come si deve.
Intanto, i cocktail non sono necessariamente stagionali, meglio dire che ogni momento della giornata ha il suo. D’estate è preferibile non darci troppo dentro con l’alcol, per stare leggeri e tornare a casa con le proprie gambe. Con le alte temperature, il consiglio dell’esperto è sbizzarrirsi con la frutta fresca, bibite e vini spumanti. Sempre ricordando che un buon cocktail è un’armonia equilibrata: nessun ingrediente deve mai sovrastare l’altro, creando una bevanda dal sapore introvabile in un’unica bottiglia.
Qualche classico per tutti i palati. Tra i più comuni il Negroni (Gin, Campari, Vermouth rosso), Americano (Campari, Vermouth rosso, soda), Daiquiri (Rum bianco, succo di lime, sciroppo di zucchero), Margarita (Tequila, Cointreau, succo di lime) e Sidecar (Cognac, Triple sec, succo di limone). Sono gli aperitivi intramontabili, da sorseggiare sempre accompagnati da stuzzichini delicati: pizzette, noccioline, crostini al paté di verdura o pesce e finger food non troppo saporiti. Fatevi guidare sempre dal gusto, ricordando che l’aperitivo non deve sostituire il pasto, bensì iniziarlo. Quindi cocktail corti, secchi e a base di distillati mescolati a succhi di frutta. Per un ‘apericena’ l’ormai classico Spritz (Aperol, Prosecco, soda, arancia) che, servito in ampie coppe con molto ghiaccio, è una via di mezzo tra l’aperitivo e la bevanda da sorseggiare a pasto.
Una serata in compagnia di amici è tutta un’altra storia. In questo caso meglio un digestivo con buona base alcolica come il Gin Fizz (Gin, succo di limone, sciroppo di zucchero, soda), Cuba Libre (Rum bianco, cola) o l’esotico Singapore Sling (Gin, Cherry Brandy, succo di limone, succo d’arancia, soda, angostura). Long drink dissetanti, come Campari e succo d’arancia o Amaretto di Saronno e Ginger ale, o ancora un pestato rinfrescante come il Mojito (Rum bianco, succo di lime, zucchero di canna, menta fresca). Una serata romantica, poi, richiede gusto intenso, colore e una bella decorazione. Provate un Casino (Old Tom Gin, Maraschino, orange bitter, succo di limone), magari decorato con un twist di limone e ciliegina rossa. Oppure un Tequila Sunrise (Tequila, succo d’arancia, granatina), inconcepibile senza la decorazione di una succosa fetta di arancia e qualche frutto a bacca rossa. Per una festa o una serata in discoteca sono più indicati long drink dagli aromi poco complessi, evitando le preparazioni molto alcoliche: Gin Tonic e Vodka Lemon i più richiesti. La curiosità è il miglior mezzo per sperimentare il gusto: cercate in questo elenco la formula più adatta alla vostra personalità.
Ma non c’è ricetta che tenga, quando il cocktail è preparato da un barman che sappia il fatto suo, il godimento è assicurato. Sapori equilibrati, sempre. Diffidate da quelli troppo aggressivi. Poi la scelta di ottime materie prime (alcolici, sciroppi e frutta) e la capacità di consigliare al cliente la bevanda più adatta al suo palato. Ancora: “Se sono nel locale giusto me ne accorgo prima di tutto guardandomi intorno: cortesia e ordine nella disposizione delle bottiglie sono i primi dettagli che attestano la professionalità di un barman”, dice Sabbatini. Infine, aguzzate la vista sui suoi movimenti durante la preparazione: uno bravo non è mai impacciato, padroneggia le tecniche di preparazione e sceglie sempre il bicchiere giusto. Perché la forma è sempre il miglior biglietto da visita di un buon professionista. Ora, bevete e godetevi la festa.