A Roma la celebrazione del 64esimo anniversario della Repubblica. I vertici della Lega non partecipano, Maroni va a Varese dove non viene suonato l'inno d'Italia. Fischi e applausi per Berlusconi
ROMA – Aperta e chiusa dal volo delle Frecce Tricolori si è svolta a Roma la sfilata militare per il 64esimo anniversario della festa della Repubblica. Un appuntamento sobrio visto il momento di crisi economica che attraversa il Paese. Ma che ha visto centinaia di persone affollare l'ampia via dei Fori Imperiali.
Le celebrazioni sono iniziate in mattinata con la deposizione della corona al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ad attenderlo c'erano il presidente del Senato Renato Schifani e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, invece, ha deciso di celebrare la ricorrerenza a Herat, in Afghanistan, dove ha incontrato i militari del contingente italiano. Assenti tutti i big della Lega 4. A rappresentare il Carroccio c'era solo Lorenzo Bodega, vicepresidente dei senatori. Il ministro dell'Interno Roberto Maroni era a Varese, dove durante la cerimonia al posto dell'inno di Mameli 5 l'orchestra giovanile studentesca della provincia ha intonato La Gatta di Gino Paoli, Con te partirò di Andrea Bocelli e altri pezzi famosi degli ultimi 50 anni della canzone italiana.
L'assenza del Carroccio non è passata inosservata e ha provocato mugugni anche nel centrodestra. "L'assenza dei ministri leghisti è un brutto segnale" dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Anche se il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri minimizza: "Sono cose che interessano solo ai giornalisti…"
Sul palco, invece, c'era Napolitano con al fianco Berlusconi (i due hanno parlato a lungo). E ancora Schifani, alcuni ministri, il capo della protezione civile Guido Bertolaso. Per l'opposizione Massimo D'Alema del Pd e Rocco Buttiglione dell'Udc.
Il senso della giornata è stato riassunto dal presidente della Repubblica in un messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini: "In un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di minaccia; non potrà esservi vero benessere se anche soltanto una parte dell'umanità sarà costretta a vivere nell'indigenza. Dobbiamo lavorare insieme per la sicurezza e il benessere comune: insieme in Italia, insieme in Europa". Centrale, inoltre, il ruolo "propulsivo" della Costituzione.
A farla da padrona, ovviamente, è stata la sfilata. Dai paracadutisti ai marinai, passando per la Protezione Civile (con Letta che si è alzato per abbracciare Bertolaso). Infine la tradizionale corsa dei bersaglieri salutata dagli appalusi.
Ormai consueta anche la passeggiata finale di Berlusconi per tornare alla macchina. Stavolta però il Cavaliere non ha percorso l'intero tragitto a piedi dal palco d'onore al vicino Palazzo Grazioli, sua residenza romana, ma è salito sulla blindata a metà percorso. Raccogliendo applausi e fischi.
Fonte: www.repubblica.it