Comunità Italiana

Napolitano: «Sostenere la famiglia» Giovanardi: «Crisi dei matrimoni»

Il presidente: «Affrontare i problemi come la precarietà  la difficoltà di accesso ai servizi»

MILANO – Silvio Berlusconi non c'è. Alla fine, dopo le polemiche degli ultimi giorni, il premier ha deciso di non partecipare alla Conferenza Nazionale «Famiglia: storia e futuro di tutti», organizzata a Milano dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Ad aprire i lavori è toccato così a Carlo Giovanardi. Il sottosegretario alla Famiglia lancia subito l'allarme: «Le statistiche dimostrano che c'è una seria crisi della natalità e dell'istituto matrimoniale». Giovanardi cita alcuni dati: nel 1972 i matrimoni sono stati 419 mila contro i 246.613 del 2008; il tasso di natalità è sceso a 1,42 figli per donna, tasso che sale al 2,3 per le donne straniere; negli ultimi anni sono poi aumentate le separazioni legali e i divorzi. Il sottosegretario assicura che il governo interverrà per un nuovo fisco a misura di famiglia che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare: si chiamerà 'quoziente familiare' o 'fattore famiglia'. Giovanardi difende poi la legge 40 sulla fecondazione («La rottura della diga costituita dalla legge 40 aprirebbe la porta a inquietanti scenari, tornando a un vero e proprio Far West della provetta») ed esprime le proprie perplessità su alcune tecniche di fecondazione artificiale: «La legge 40 viene contestata da chi in nome del desiderio di genitorialità ritiene lecito e possibile ricorrere all'acquisto dei fattori della riproduzione procurandosi sul mercato materiale genetico in vendita e trovando terze persone che si prestano o a dare l'utero in affitto o donatori che possano dar vita all'embrione. Scienza e biotecnologie – aggiunge – possono togliere ai figli il diritto di nascere all'interno di una comunità d'amore con identità certa paterna e materna». 

NAPOLITANO – Alla conferenza sulla famiglia arriva nel frattempo il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo il Capo dello Stato, occorre «affrontare con determinazione e lungimiranza» i nodi che ostacolano la famiglia: «precarietà e instabilità dell'occupazione», «difficoltà di accesso ai servizi» e la loro «disomogenea» distribuzione territoriale. Napolitano sottolinea che la famiglia è una «straordinaria risorsa per la società» e che salvaguardarla è «una doverosa attuazione» della Costituzione. 

TETTAMANZI – Alla conferenza interviene anche l'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi. Da parte della politica, dice, «non basta la semplice proclamazione di valori, impegni e mete, ma serve il lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché i valori che tutti proclamano siano resi concreti sulla rete delle famiglie». Il cardinale esprime la sua preoccupazione per il fatto che «nelle difficoltà la famiglia è spesso lasciata sola», e afferma la necessità di «un coinvolgimento generale, una grande alleanza tra tutte le forze politiche, culturali, imprenditoriali, associative, che possano occuparsi della famiglia». 

SACCONI – Per Maurizio Sacconi, non esiste un problema di risorse per le famiglie. Anzi, il ministro del Welfare ritiene che pensarlo sia «una stronzata». Le risorse, aggiunge Sacconi a margine della Conferenza, «devono essere riallocate e riorganizzate, ma non dimentichiamo quanto spediamo per la famiglia. Non avremmo un grande debito pubblico se non avessimo una forte dimensione della spesa diretta e indiretta attraverso il Fisco. Parliamo di 37 miliardi di prestazioni Inps al netto delle pensioni. Solo per la non autosufficienza le prestazioni valgono 16 miliardi, 10 in senso stretto per la famiglia, e le agevolazioni fiscali in senso stretto per la famiglia ammontano a 18 miliardi». 

IL SIT-IN – All'esterno del Milano Convention Center dove si tiene la Conferenza nazionale della famiglia si svolge nel frattempo un sit-in di protesta. Presenti i Radicali, con Marco Cappato edEmma Bonino, Sel, con il consigliere regionale Chiara Cremonesi, e diverse associazioni. Sulla famiglia, afferma la Bonino, l'Italia «non è più un paese europeo, vive in un limbo oscurantista». «In Italia – aggiunge la Bonino – ci sono diversi tipi di famiglie e non solo quella tradizionale che peraltro non vogliamo intaccare. Ribadiamo però che ci sono persone in carne ed ossa che vivono problemi familiari e non sono considerati. Al di là dei proclami che sentiamo, che riferiscono di un paese che non c'è più, l'Italia è ormai un paese che non è più europeo, fa riferimento solo al Vaticano. Stiamo vivendo in un limbo oscurantista: lo dimostrano vizi privati e pubblico proibizionismo. Questo è intollerabile».

IL PD – A Giovanardi risponde intanto il senatore del Pd Ignazio Marino: «Si preoccupa delle famiglie in modo davvero inusuale – sostiene l'esponente democratico. . Affermando che debba esserci una identità certa, paterna e materna, traccia di fatto una differenza tra famiglie buone e cattive, tra "pure" e meno pure. L'intento discriminatorio e al limite del razzismo». «Vorrei chiedere al ministro Giovanardi – continua Marino – che cosa pensa delle famiglie con figli adottati? Sono vere famiglie o no secondo lui? Che rischio corrono anche se l'identità dei genitori non è biologicamente trasmessa ai figli? E le famiglie in cui i figli sono stati concepiti con la fecondazione assistita? Vorrei rassicurare il ministro: esistono nel mondo più di quattro milioni di bambini normali, nati con metodo artificiale, più di quattro milioni di coppie normali, che grazie alla scienza hanno potuto realizzare il loro progetto di costituire una famiglia non diversa dalle altre, e più di quattro milioni di donne di hanno potuto vivere l'esperienza straordinaria della maternità. È molto preoccupante una visione limitata che rischia di descrivere una società da dividere in famiglie di serie A e di serie B. Non ho davvero mai sentito nulla del genere». 

Fonte: www.corriere.it