Comunità Italiana

Nizza, le vittime italiane

È salito a sei il bilancio delle vittime italiane della strage di Nizza: nel corso della notte, informa la Farnesina, le autorità francesi hanno formalizzato l’avvenuto riconoscimento di ulteriori quattro connazionali.

Di Angelo D’Agostino (71 anni) e Gianna Muset (68), coppia di Voghera (Pavia) non si avevano notizie dalla notte dell’attentato. Si erano recati a Nizza per festeggiare il pensionamento dell’uomo. Con loro a passegiare sul lungomare Promenade des Anglais c’era una coppia di amici, Mario Casati (90enne) e Maria Grazia Ascoli (79enne), entrambi morti. Casati è la prima vittima identificata nella tarda serata di ieri.

Carla Gaveglio, 47enne casalinga di Piasco (Cuneo), si trovava nella città francese con la figlia Matilde e il marito Pietro Massardi che si sono salvati. Pietro l’ha cercata disperatamente dalla notte del 14 luglio. Poi il tragico epilogo

È stata confermata anche la morte di Nicolas Leslie, 20enne studente italo-americano che si trovava a Nizza nell’ambito di un programma di scambio universitario. Il giovane era nato a Milano da madre italiana (Paola) e la sua famiglia, ricostruisce il New York Times, si era trasferita in California quando era bambino. Cresciuto a Del Mar, localita’ balneare a nord di San Diego, era un esperto surfista e appassionato di immersioni, sport a cui era stato avviato sin da quando aveva 5 anni e a 16 anni era diventato istrutture di kite surf. Studente dell’Universita’ di Berkeley al terzo anno. Si stava laureando in Scienze ambientali ed era anche stato ammesso alla Haas School of Business per quest’inverno. Per questo stava seguendo in Francia il programma Entrepreneurship and Innovation in Europe della Berkeley, durata un mese. Per giorni non era comparso nella lista dei feriti ne’ dei dispersi. “Abbiamo saputo che nostro figlio e’ stato colpito dal camion ed e’ morto sul colpo”, ha detto il padre, Conrad. “L’Oceano era la sua seconda casa. Aveva un elenco dei tipi di squali, 12, che aveva visto durante le immersioni”.

Tutte le persone uccise nella strage di Nizza sono state identificate e i corpi possono essere ora consegnati alle famiglie. Lo ha annunciato il ministro francese della Giustizia Jean-Jacques Urvoas a Europe 1.

Intanto a Bari è stata aperta un’indagine su alcuni esponenti di origine tunisina che vivono nel territorio barese, uno dei quali sarebbe stato in contatto con uno dei 7 indagati in Francia, vicini all’ attentatore di Nizza Mohamed Lahouaieij Bouhlel. Se ne sta occupando la Digos della questura di Bari su impulso del Ministero degli Interni che avrebbe ricevuto una informativa in tal senso dagli investigatori francesi che stanno cercando di ricostruire tutti i contatti dell’uomo che ha compiuto la strage nella cittadina francese e degli altri sette indagati in Francia.
In Procura il fascicolo e’ sul tavolo del procuratore aggiunto Roberto Rossi, gia’ magistrato antimafia che sta coordinando tutti gli altri numerosi filoni di indagine su passaggi sospetti dal Porto di Bari che con le sue linee di collegamento con Montenegro, Albania e Grecia, con l’intenso traffico passeggeri e merci provenienti dal Levante, si presta ad essere porto di transito per cellule dell’estremismo islamico. Da tempo l’attenzione degli inquirenti e degli apparati di sicurezza e’ ai livelli piu’ elevati, come peraltro testimoniato dalle diverse visite del Ministro degli interni Angelino Alfano, nelle passate settimane.

(AGI)