Comunità Italiana

«Non sono una maîtresse da quattro soldi Le parole sul premier? Solo uno sfogo»

«Mi sono commossa quando mi ha difesa da Lerner. Sentirci ancora? Non è il momento migliore»

MILANO – «Quelle cose non le ho mai dette!».

Ma guardi che si tratta di intercettazioni, le sue parole sono state registrate dagli inquirenti.
Nicole Minetti fa una pausa per riprendere fiato: «Non mi ricordo di aver detto cose di quel genere e se l'ho fatto era solo lo sfogo in un momento di rabbia, uno dei tanti che ho da quando è cominciato tutto questo».

La venticinquenne consigliera regionale del Pdl, ex igienista dentale di Silvio Berlusconi eletta nel listino bloccato della lista Formigoni, dove era stata inserita per volere del premier, ha dato solo una scorsa («Non ho ancora avuto il coraggio di leggerle») alle oltre 200 pagine dell'invito a comparire che le ha notificato la Procura di Milano. Nello studio del suo legale, l'avvocato milanese Daria Pesce, dà un'altra sfogliata dopo aver partecipato al Pirellone alla seduta della Commissione sanità. Un paio di volte cede alla tensione e gli occhi le si riempiono di lacrime. Quando le intercettazioni dell'invito a comparire (le ultime di dieci giorni fa, con commenti pesanti sul premier) cominciano a venire fuori, la giovane reagisce irritata: «Di cose così ne ho dette tante, chi non l'avrebbe fatto al posto mio in una situazione come questa. E poi bisogna vedere in quale contesto le ho dette».

Quindi non le pensa?
«Ci mancherebbe altro. Mai pensate».

Quando le hanno notificato l'invito a comparire, come l'ha presa?
«Come una conseguenza naturale di quello che è accaduto fino ad ora. Non è stato un fulmine a ciel sereno dopo l'invito al presidente Berlusconi. Prima o poi me l'aspettavo».

È accusata di aver favorito la prostituzione di giovani donne con Berlusconi compresa la minorenne Ruby.
«Ci deve essere un riscontro oggettivo tra queste cose e ciò che è accaduto, e non credo ci possa essere. Io non ci sto a fare la figura della maîtresse da quattro soldi. Chiunque mi conosce sa come sono fatta».

In un'intercettazione lei dice a una sua ex compagna di scuola, che deve partecipare a una serata con Berlusconi, che la deve «briffare», che ne vedrà «di ogni». Cosa voleva dire?
«Ho 25 anni e quella parola fa parte del gergo, magari non esiste nemmeno. Volevo semplicemente spiegare qual era il clima della serata».

E qual era?
«Uno che non conosce il presidente Berlusconi pensa che si tratta di impegni seriosi, paludati, in cui ci si deve dare del voi».

Invece?
«Invece sono serate easy, poco impegnative nelle quali il premier dà confidenza, si canta, c'è della musica».

Nulla a che fare con il sesso?
«No, assolutamente no».

Cosa è per lei Silvio Berlusconi?
«Sono un consigliere regionale del Pdl e lui è il mio punto di riferimento».

Solo? Lo ha mai chiamato «papi»?
«Mai».

In un'intercettazione con una delle ragazze, però, lo chiama così.
«Può essere, ma per me papi è solo mio padre».

Quanto è accaduto ha influito sui rapporti tra lei e il premier?
«No, non credo».

Qualche giorno fa, Berlusconi è intervenuto per telefono all'«Infedele» difendendola ed esprimendo giudizi lusinghieri su di lei.
«Mi ha fatto piacere, me l'hanno detto».

Non ha visto la trasmissione?
«No, ma ho guardato la registrazione. Mi sono commossa, avrei voluto ringraziarlo perché è stato un bel gesto da parte sua».

Non vi sentite più?
«Diciamo che non è il momento migliore per farlo…».

Pensa alle intercettazioni?
«Non solo».

Si presenterà ai magistrati che vogliono interrogarla?
«Non abbiamo ancora deciso niente con l'avvocato Pesce. Ci stiamo pensando su».

Non ha voglia di dire qualcosa, di spiegare le sue ragioni?
«No. Perché ho paura di essere fraintesa. Ci saranno tempi e luoghi opportuni per farlo. Decideremo io e il mio avvocato».

Sara Giudice, la consigliera di zona a Milano del Pdl, ha raccolto su Internet oltre 5.000 firme per chiedere le sue dimissioni.
«Premettendo che io non la conosco, e quindi non mi sbilancio in giudizi sulla persona, mi pare che non si tratti di un'iniziativa del Pdl».

Non teme le conseguenze?
«Francamente, no».

Come sta vivendo tutto questo?
«È dura. È straziante».

Chi è Nicole Minetti?
«Una ragazza (gli occhi le si inumidiscono, ndr) che qualche anno fa è arrivata a Milano da Rimini per studiare, ha fatto qualcosa in tv ("Scorie" e "Colorado Café", ndr) senza perdere un anno o un esame».

Cosa vuol fare da «grande»?

«Voglio continuare a fare politica, ma voglio anche sposarmi e avere dei figli. Non so se dopo tutto questo…».

Fonte: www.corriere.it