Il ministro Maroni è in vacanza all’Asinara e da lì parla di Fini, Tulliani e del possibile voto anticipato
Anche lei in Sardegna come i vip da rotocalco?
«Ma io sono sul golfo dell’Asinara, roba per gente comune, qui i famosi non ci vengono»
Nemmeno un salto al Billionaire in Costa Smeralda?
«Non posso permettermelo. Non ho mica vinto all’Enalotto». Roberto Maroni è andato in vacanza dopo aver fatto i compiti: l’ultimo arresto, uno dei cento latitanti più pericolosi, è stato realizzato dalla squadra mobile di Napoli proprio mentre il ministro degli Interni stava partendo per il mare. Al telefono Maroni parla con l’aria di chi ha la coscienza a posto: da quando è tornato al Viminale, sta creando enormi difficoltà alla ’ndrangheta e alla camorra, le aziende più redditizie del nostro Paese. Anche Roberto Saviano, che di recente si è chiesto cosa abbia fatto in questi anni la Lega mentre la criminalità organizzata conquistava il Nord, anche Saviano, dicevo, ha definito Maroni “il miglior ministro degli Interni” che l’Italia abbia avuto in molti anni. Ministro, lei fa arrestare criminali, ma non pochi suoi colleghi di governo e della maggioranza sono a loro volta sotto inchiesta: devono vedersela con case comprate “a loro insaputa”, appartamenti a Montecarlo, logge segrete… «Mi fa rabbia che si finisca tutti nello stesso calderone. Il cittadino poco attento pensa che, come è successo a Scajola, tutti i ministri abbiano appartamenti comprati a loro insaputa e con vista sul Colosseo. Invece, non è cosi. Penso a chi fa politica senza che questo significhi cambiare status, penso ai sindaci dei piccoli comuni che non meritano di essere equiparati a quattro manigoldi. Lo dico non essendo diventato ricco».
Ma se sua moglie vincesse all’Enalotto due miliardi di lire?
«Se vincesse due miliardi e non me lo dicesse, ci rimarrei male. Comunque, se allude al caso Elisabetta Tulliani, sarà facile verificare chi ha vinto alla lotteria e che cosa».
Dicono che in caso di vincite clamorose spesso si ricorra a un intermediario.
«In queste circostanze suggerirei all’intermediario di comparire. Serve la massima trasparenza».
La politica non è mai stata cosi screditata. C’è chi ironizza: “ai tempi di Mani Pulite si rubava per il partito, ora si ruba al partito”.
«Nella Lega siamo attenti al principio per cui se fai politica non puoi farti gli affari tuoi. Non tutti i partiti seguono questo principio e il discredito coinvolge senza distinzioni. Ripeto: mi fa rabbia ».
Però Saviano si chiede dove è stata, la Lega, in questi anni mentre la ‘ndrangheta si comprava il Nord. E non ha torto.
«Stimo Saviano e lo invito a tornare da me, al Viminale. Gli fornirò più informazioni di quante gliene abbia date qualcuno, evidentemente interessato a informarlo male. La Lega è stata la sola a battersi contro il soggiorno obbligato al Nord di mafiosi, ndranghetisti e camorristi. Lo dicevamo già venti anni fa che c’era il rischio di infiltrazione».
Se si va a votare ad ottobre o a marzo, sarete sempre alleati di Berlusconi? «Sicuro».
In una conferenza stampa del 5 agosto scorso Bossi ha detto “Vedremo”.
«Vi prende in giro. Prende in giro voi giornalisti».
E i giornalisti si fanno prendere in giro?
«Ehhhh. A roma ci sono giornalisti con la “g” maiuscola e giornalisti organici, che fanno il tifo per le ipotesi care al loro editore. In questo caso non sono liberi. Come se io, notoriamente schierato, andassi in giro a dire che sono neutrale. La scelta della Lega non è in discussione perché sulle due cose che ci stanno a cuore, federalismo e lotta alla criminalità, con questo governo abbiamo raggiunto i risultati e altri ne raggiungeremo».
Da Bersani a Casini, molti si augurano un governo di transizio ne, tecnico, istituzionale. C’è chi fa il nome di Tremonti e chi pensa anche a lei. Maroni presidente del consiglio?
«Questo è un film in bianco e nero, come tornare indietro al tempo del cinema dei fratelli Lumière. Volete capirlo sì o no che, da quando è arrivato Berlusconi, il premier lo decidono gli italiani e non i poteri e le congiure di palazzo?».
C’è un romanzetto anonimo che circola a Roma: prevede che il governo Berlusconi cadrà per mano leghista. Lo stesso scenario dipinto a ogni intervista da Francesco Rutelli, nuovo socio di Fini e Casini.
«Capisco che Rutelli debba trovare il modo di ringraziare Fini: era morto e il presidente della Camera l’ha resuscitato o almeno l’ha tolto dall’oblio per un po’. Certo, mi fa sorridere che giornali importanti intervistino ancora Rutelli. Come se avesse un peso, mentre sappiamo tutti che non ne ha».
Quindi non è vero che la Lega sotto sotto…
«Ascolti: sulla Lega ogni volta, a ogni campagna elettorale, si prevedono sconquassi. Poi, il giorno dopo le elezioni, i quotidiani titolano: “Sorpresa, la Lega non è sparita”. Ricordo la dotta articolessa del professor Campi, l’ideologo di Fini, pubblicata sul Secolo d’Italia dopo le ultime elezioni regionali: spiegava come e perchè la Lega esistesse ancora. Ma va? A leggere certe interviste dei politici italiani sembra di ascoltare bambini che fanno i castelli di sabbia in spiaggia: “Facciamo che questa è la casa del re e questo è il ponte levatoio…”. Poi arrivano gli adulti e la realtà torna realtà».
Insomma i centristi intervistati dai grandi giornali…
«Faranno la fine di Turigliatto. Se lo ricorda Turigliatto? Sembrava il nuovo De Gasperi, ogni giorno il suo pensiero veniva esposto sulle pagine dei quotidiani. Poi è arrivata la sanzione democratica… ».
La sanzione? «Il voto. E oggi di Turigliatto nessuno si ricorda più».
I sondaggi danno Fini, Casini, Rutelli e gli altri tra il dieci e il venti per cento…
«E anche fosse di più? Difficile che arrivino all’80, no?. Poi, tra tutti i sondaggi, io mi fido soprattutto del naso di Bossi».
E il naso di Bossi suggerisce di andare presto al voto perchè vincereste di nuovo?
«Io non sono felice di andare alle elezioni: significa interrompere un percorso positivo. Ma se, dopo il voto sul sottosegretario Caliendo, ci sarà un’altra occasione in cui i finiani staranno dalla stessa parte dell’opposizione, con l’Udc…basta. Sarà certificato che sono passati con loro. In quel caso Berlusconi si dimette e altri si assumeranno la responsabilità della caduta del governo».
Napolitano darà l’incarico a Draghi, a Tremonti…
«Ci vorranno due giorni, facciamo tre, per capire che non esiste una maggioranza alternativa. Non si può inventare un governo truffaldino per riportare al potere quelli che hanno perso. Noi siamo sereni. E se gli altri non vogliono le elezioni perché vanno incontro a una nuova sconfitta, ricordo che in democrazia non si può dire “Non gioco più”».
Fonte: www.corriere.it