Comunità Italiana

Norme anticorruzione

Aumentano le pene per il reato di corruzione – da 4 a 6 anni quella minima, da 8 a 10 la massima – e, di conseguenza, scattano termini di prescrizione allungati di due anni. Questo il nodo principale delle misure anticorruzione varate stasera dal Consiglio dei Ministri. L’aumento della pena minima, inoltre, avra’ come conseguenza la pena detentiva anche per chi sceglie la via del patteggiamento.
Altro nodo centrale della riforma, e’ la “restituzione del maltolto”, senza la quale non e’ possibile patteggiare. Il Governo, poi, attua una “stretta” sui beni confiscati: le severe norme che fino ad oggi sono state applicate nella lotta alla criminalita’ organizzata, saranno valide anche per chi si macchia di reati di corruzione. Confische, dunque, che andranno a toccare non solo il reo, ma, eventualmente, anche i suoi eredi.
“La pena minima per la corruzione propria passa da 4 a 6 anni, e la massima da 8 a 10 anni” ha annunciato il premier Matteo Renzi presentando in conferenza stampa a palazzo Chigi le norme anti corruzione. “Il punto centrale e’ che chi viene condannato deve pagare tutto, fino all’ultimo giorno, fino all’ultimo centesimo” – ha dichiarato Renzi -. Sulla corruzione “e’ nostro dovere cambiare le regole del gioco. Pensiamo che la corruzione non si combatta solo con le norme: e’ una questione educativa, culturale e una grande grande sfida per il Paese”.(AGI)