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Una nuova inchiesta sul calcioscommesse e' stata aperta dalla procura della Repubblica di Napoli. L'indagine, secondo quanto si e' appreso in ambienti giudiziari, e' stata avviata di recente per l'ipotesi di reato di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, e' affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di ''reati da stadio'', Antonello Ardituro, della Dda, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Paolo Sirleo. A quanto si e' appreso, i magistrati hanno gia' avuto contatti telefonici con i colleghi della procura di Cremona, titolari dell'inchiesta sull'ultimo scandalo relativo al calcioscommesse. I pm partenopei intenderebbero anche a breve avanzare richiesta di atti ai magistrati di Cremona. L'attenzione dei magistrati di Napoli sarebbe concentrata, tra l'altro, su alcuni soggetti destinatari delle perquisizioni svoltesi nel capoluogo partenopeo nell'ambito dell'inchiesta cremonese.
SOMMESE E MICOLUCCI RISPONDERANNO A GIP – Risponderanno alle domande del Gip Guido Salvini, Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, i due calciatori dell'Ascoli ora ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate. Lo hanno spiegato i loro legali e l'interrogatori dei due è atteso nel pomeriggio. Entrambi sono accusati di aver truccato svariate partite cercando di coinvolgere anche qualche compagno di squadra.
BERETTA, RISCHIO DI PERDERE REPUTAZIONE – Dalle vicende legate alle scommesse, il calcio può solo perderci in credibilità. Di sicuro, anche quando tutto andasse per il verso di una assoluta regolarità, il calcio italiano, e in particolare la serie A, dalle scommesse non guadagna nulla.
"Va fatta una riflessione ampia e di carattere generale – dice arrivando all'assemblea il presidente della Lega di A Maurizio Beretta -. Anche se per ora non ci sono vicende specifiche che riguardano la serie A, il mondo del calcio è danneggiato da rischi reputazionali di questo genere: si scommettono sul calcio cifre molto importanti su di noi senza che a noi venga un centesimo da queste attività".
"Io credo – ha aggiunto Beretta – che si debba trovare risorse e motivazioni per rafforzare tutti i controlli e i meccanismi preventivi e a questo proposito ho sentito anche questa mattina il ministero dell'Interno che sta partendo con una iniziativa molto radicata e che ritengo molto efficace. Col presidente Abete e con la federazione invece condividiamo l'idea di un inasprimento di sanzioni dirette anche a colpire chi non denuncia vicende delle quali è venuto a conoscenza".
Ma non c'é sensazione che ci sia poco da fare e che il calcio in fondo starebbe meglio senza le scommesse? che c'é la sensazione che il calcio sia vittima di un meccanismo che è troppo difficile controllare? "Proibire le scommesse sul calcio é al di fuori delle nostre competenze. La serie A – è la risposta di Beretta – assicura uno spettacolo straordinario e di grande trasparenza sportiva. In prospettiva stiamo lavorando per rafforZare delle attività di prevenzione e controllo nei confronti di piccolissime minoranze di comportamenti contrari ad ogni etica e deontologia, ma quello che è importante sapere è che quando si scommette sul calcio c'é un mondo che genera risorse molto importanti e non c'é, per il sistema sportivo del calcio italiano nessun tipo di rapporto, noi non incassiamo un centesimo da questo giro d'affari e il fatto che possano avvenire vicende di questo tipo rappresenta solo un rischio di danno potenziale. Dobbiamo pretendere da chi è direttamente coinvolto strumenti molto più efficaci di controllo e di prevenzione".
ERODIANI, SIENA PAGO' GIOCATORI SASSUOLO – Il Siena avrebbe pagato direttamente i giocatori del Sassuolo per vincere la partita (poi finita 4-0). E' quanto emerge dalle carte dell'inchiesta sul calcio scommesse della procura di Cremona, per la quale sono già finite in carcere 16 persone, tra cui Beppe Signori. Dopo l'Atalanta, la cui posizione si sarebbe aggravata dopo le ammissioni degli indagati nel corso dell'interrogatorio di garanzia, ora è il Siena che viene chiamato direttamente in causa da uno degli arrestati, quel Massimo Erodiani ritenuto dagli inquirenti una figura centrale dell'intera inchiesta. "Erodiani affermava che il Siena – scrive il Gip Guido Salvini – aveva pagato da parte sua altri giocatori del Sassuolo". Parole contenute nella telefonata che è riportata nelle carte, del 24 marzo 2011, tra Erodiani e Marco Paoloni, in cui quest'ultimo sottolinea che se le cose stanno così è inutile andare avanti nel tentativo di trovare un accordo con i giocatori del Sassuolo e pagarli. Erodiani: "Comunque si vocifera che hanno preso pure i soldi dal Siena eh" Paoloni: "ah si?" Erodiani: "Sì" Paoloni: "addirittura…" Erodiani: "quindi vedi un po' quindi". Paoloni: "allora se è cosi lasciamo perdere, cioé nel senso senza che pure glieli devi dare agli altri". A chiamare il causa la società è anche Antonio Bellavista, l'ex capitano del Bari finito in carcere. "Erodiani chiedeva a Bellavista se avesse sentito anche i giocatori del Siena – scrive il Gip – e questi rispondeva che stava cercando di contattarli. In particolare aveva chiamato Stefano Bettarini affermando che il Siena si era mosso di persona e che al momento i giocatori del Sassuolo d'accordo erano Quadrini, il portiere e il centrale".
SIENA, NESSUN ELEMENTO NUOVO – "In assenza di elementi nuovi, assistiamo con profondo sconcerto all'amplificazione di dichiarazioni già conosciute da cinque giorni e peraltro del tutto inattendibili. Rimaniamo fiduciosi che la magistratura consenta di cancellare ogni ombra e metta finalmente termine a questo infondato clamore mediatico sul Siena". Così la società toscana replica alla notizia secondo cui Erodiani avrebbe rivelato che il Siena avrebbe pagato direttamente i giocatori del Sassuolo, affermazioni contenute nelle carte dell' inchiesta della procura di Cremona.Inasprimento delle pene per le scommesse e l'illecito sportivo, e soprattutto tolleranza zero contro l'omertà, ovvero i casi di omessa denuncia, con un aumento delle sanzioni. Sono alcune delle misure allo studio della Federcalcio, dopo lo scandalo del calcioscommesse.
BERETTA, RISCHIO DI PERDERE REPUTAZIONE – Dalle vicende legate alle scommesse, il calcio può solo perderci in credibilità. Di sicuro, anche quando tutto andasse per il verso di una assoluta regolarità, il calcio italiano, e in particolare la serie A, dalle scommesse non guadagna nulla.
"Va fatta una riflessione ampia e di carattere generale – dice arrivando all'assemblea il presidente della Lega di A Maurizio Beretta -. Anche se per ora non ci sono vicende specifiche che riguardano la serie A, il mondo del calcio è danneggiato da rischi reputazionali di questo genere: si scommettono sul calcio cifre molto importanti su di noi senza che a noi venga un centesimo da queste attività".
"Io credo – ha aggiunto Beretta – che si debba trovare risorse e motivazioni per rafforzare tutti i controlli e i meccanismi preventivi e a questo proposito ho sentito anche questa mattina il ministero dell'Interno che sta partendo con una iniziativa molto radicata e che ritengo molto efficace. Col presidente Abete e con la federazione invece condividiamo l'idea di un inasprimento di sanzioni dirette anche a colpire chi non denuncia vicende delle quali è venuto a conoscenza".
Ma non c'é sensazione che ci sia poco da fare e che il calcio in fondo starebbe meglio senza le scommesse? che c'é la sensazione che il calcio sia vittima di un meccanismo che è troppo difficile controllare? "Proibire le scommesse sul calcio é al di fuori delle nostre competenze. La serie A – è la risposta di Beretta – assicura uno spettacolo straordinario e di grande trasparenza sportiva. In prospettiva stiamo lavorando per rafforZare delle attività di prevenzione e controllo nei confronti di piccolissime minoranze di comportamenti contrari ad ogni etica e deontologia, ma quello che è importante sapere è che quando si scommette sul calcio c'é un mondo che genera risorse molto importanti e non c'é, per il sistema sportivo del calcio italiano nessun tipo di rapporto, noi non incassiamo un centesimo da questo giro d'affari e il fatto che possano avvenire vicende di questo tipo rappresenta solo un rischio di danno potenziale. Dobbiamo pretendere da chi è direttamente coinvolto strumenti molto più efficaci di controllo e di prevenzione".
Fonte: Ansa