"I timori di una propagazione della crisi ad altri Paesi dell'area euro oltre Grecia, Irlanda e Portogallo hanno continuato a pesare sul clima di mercato". Lo rileva la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, notando che a giugno c'é stato un significativo flusso di investimenti-rifugio dovuto alle incertezze sul programma di risanamento della Grecia e "alle prospettive di una ristrutturazione del debito greco".
Le politiche di bilancio nell'area euro attraversano "circostanze molto difficili e richiedono un'azione decisa". Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino di luglio. "L'annuncio di misure di risanamento precisate nel dettaglio per il 2012 e oltre – scrive la Bce – è fondamentale per persuadere gli operatori dei mercati finanziari e il pubblico in generale della natura durevole delle politiche correttive".
A giugno "si sono riscontrati aumenti dei differenziali sulle obbligazioni sovrane" anche in altri Paesi dell'area euro oltre a Grecia, Irlanda e Portogallo. Lo rileva la Banca centrale europea nel bollettino mensile. "Tali dinamiche – scrive tuttavia la Bce – sono in parte attribuibili all'incremento della domanda di titoli di Stato tedeschi in giugno".
UE: NON CAPIAMO DECISIONE FITCH SU GRECIA – La Commissione Ue "è rammaricata" della decisione di Fitch sulla Grecia, una mossa che "difficilmente si può comprendere": lo ha detto all'ANSA la portavoce della Commissione Ue, Pia Ahrenkilde.
"La Ue e il Fondo monetario internazionale hanno appena approvato la nuova tranche di aiuti, ed è quindi evidente come le condizioni per il nuovo versamento siano state rispettate", ha detto la portavoce. Ieri Fitch ha tagliato il rating della Grecia a 'CCC', ben quattro gradini in meno rispetto al precedente 'B+'. Una decisione, ha spiegato l'agenzia, dovuta alla mancanza di un nuovo programma di sostegno, credibile e pienamente finanziato, da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale.
GRECIA,FITCH TAGLIA ANCORA RATING;EURO-SUMMIT IN DUBBIO
di Chiara De Felice
Precipita la situazione della Grecia: le servono 71 miliardi di euro in più secondo l'Fmi, Fitch le taglia il rating a CCC, la Ue le chiede uno sforzo sui conti maggiore, dopo quelli che l'hanno quasi portata sull'orlo della rivolta sociale. E la zona euro, la sola che potrebbe tirarla fuori dal baratro a cui sembra destinata, tarda ad aiutarla, con un summit 'fantasma' che per ora non si riesce a convocare per colpa delle resistenze della Germania. Il downgrade di Fitch arriva in una giornata già pesante per Atene: la Commissione Ue, nel suo esame trimestrale dei conti di Eurolandia, l'aveva rimandata. "La stretta sui conti non è sufficiente, c'é bisogno di un rafforzamento del programma per rientrare ad una stabilità finanziaria sostenibile", è il giudizio di Bruxelles. E il Fondo monetario internazionale getta benzina sul fuoco: "Ha bisogno di ulteriori aiuti europei per 71 miliardi di euro e su una partecipazione del settore privato per 33 miliardi, per assicurare la sostenibilità del debito". Poi, nel pomeriggio, il carico da novanta di Fitch: rating tagliato a 'CCC', ben quattro gradini in meno rispetto al precedente 'B+', e tutto per colpa dell'Europa. "Il declassamento – spiega Fitch in una nota – riflette la mancanza di un nuovo programma di sostegno da parte dell'Unione europea e del Fmi che sia credibile e pienamente finanziato". E invece di accelerare sulla convocazione di un summit d'emergenza, quello ipotizzato da ieri per sciogliere ogni dubbio sul secondo piano salva-Atene, la zona euro tarda a dare un segnale. Il presidente della Ue consulta le cancellerie d'Europa da ieri, incassando finora sì di peso, come quello della Francia, ma stop altrettanto ingombranti come come quello della Germania. E poi dubbi come quello dell'Irlanda, che vuole un summit solo se c'é certezza di un accordo che sciolga i veri nodi della crisi. "Non ha senso fare un vertice se non prende le decisioni di cui c'é bisogno", ha detto polemica la premier irlandese, Enda Kenny, il cui Paese pure è fresco della scure di Moody's che ha abbassato il suo rating a 'junk', 'spazzatura'. Una posizione simile a quella del premier greco che la settimana scorsa non ha nascosto la sua irritazione verso un'Europa incapace di prendere decisioni di polso. E a nulla o poco serve il severo giudizio di Bruxelles sulle pagelle delle agenzie di rating ("incomprensibile", ha commentato oggi sul declassamento dell'Irlanda), perché non impedisce le loro note sempre più dure. Intanto, se l'attacco all'Italia sembra essersi calmato, non rassicura il giudizio che Bruxelles ha espresso oggi sulla zona euro nel suo rapporto trimestrale: il consolidamento di bilancio é in corso, ma servono altre misure, altre leggi per raggiungere gli obiettivi 2012 e affrontare i debiti, anche tenendo conto dell'invecchiamento della popolazione che aumenta la pressione a lungo termine. "I dati dimostrano che la governance dei conti è debole", è il giudizio secco dell'esecutivo Ue.
Fonte: Ansa