Comunità Italiana

Obama: al termine regime di Gheddafi

{mosimage}La vittoria degli insorti contro il regime libico di Muammar Gheddafi "non è completa" e la Nato deve rimanere in allerta e andare fino in fondo alla sua missione. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ai microfoni di Europe 1. "Il regime sta crollando, ma ci sono ancora sacche di resistenza – ha affermato Juppé -. La Nato deve essere sempre in allerta per andare fino in fondo all'operazione". Il capo della diplomazia francese ha precisato che su questo punto c'é stata una audioconferenza ieri fra Parigi, gli americani, i britannici, i tedeschi, i turchi ed alcuni paesi arabi. Juppé ha aggiunto che il Cnt (Consiglio nazionale di transizione) controlla ormai "la quasi totalità del paese e una larga parte" della capitale libica, Tripoli, dove "la popolazione non si è sollevata in massa per sostenere Gheddafi, contrariamente a quanto ci era stato detto". Il capo del Quai d'Orsay ha affermato anche che Parigi ha proposto di trasformare il Gruppo di contatto sulla Libia in 'Gruppo degli amici della Libia', ed ha ribadito la proposta francese di una riunione a Parigi la settimana prossima.

FRATTINI, RAIS E FIGLI SIANO PROCESSATI ALL'AJA – Gheddafi e i suoi figli "saranno certamente catturati, è questione di poco tempo. La mia opinione è che debbano certamente essere processati all'Aja". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Radioanchio. "Mi auguro che il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi li consegni al tribunale dell'Aja", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "questo non esclude che per altri capi di imputazione nazionali vi siano processi nelle mani di tribunali libici".

OBAMA, REGIME GHEDDAFI VOLGE AL TERMINE – "Il regime di Gheddafi oramai volge al termine e il futuro della Libia è ora nelle mani del suo popolo": lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, in un intervento audio da Marthàs Vineyard, dove si trova in vacanza.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha avuto oggi pomeriggio un colloquio telefonico con il Primo ministro del Consiglio Nazionale Transitorio libico, Mahmud Jibril. E' quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio. "Nel corso della telefonata – prosegue la nota – il presidente Berlusconi si è complimentato per la rapida avanzata delle forze del CNT, riconfermando l'impegno dell'Italia a sostegno delle nuove Autorità per la costruzione di una Libia democratica e unita. Il Presidente del Consiglio ha inoltre manifestato apprezzamento per la determinazione del CNT ad evitare qualsiasi vendetta e ha auspicato che la Libia possa presto avere un governo che rappresenti tutte le componenti del Paese". "Il Primo Ministro Jibril ha ringraziato calorosamente l'Italia per l'appoggio dato, sottolineando il particolare significato del sostegno assicurato dal nostro Paese, la cui vicinanza al popolo libico ha radici profonde. Il Presidente del Consiglio e il Primo Ministro del CNT avranno modo di approfondire ulteriormente questi argomenti in un incontro che avrà luogo nei prossimi giorni in Italia".

MERKEL, E' LA FINE DEL REGIME – "Oggi stiamo assistendo alla fine di Gheddafi, con il suo regime che sta collassando. In questi momenti è importante evitare ulteriori spargimenti di sangue." Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, durante una conferenza stampa a Zagabria, dove si trova in visita ufficiale. "La Germania e altri Paesi lavoreranno nel prossimo periodo per aiutare la Libia a creare una società democratica e libera", ha aggiunto Merkel. Bisogna impedire, ha fatto sapere Merkel, che altre persone innocenti perdano la vita nei combattimenti in Libia. "Dobbiamo creare rapidamente le strutture politiche per consentire la transizione verso una società pacifica, libera e democratica, poiché i libici hanno sofferto troppo", ha detto la cancelliera tedesca secondo cui è necessario l'impegno di tutti per sostenere il rafforzamento della democrazia in Libia. Merkel ha sostenuto al tempo stesso la necessità di parlare al più presto con i "futuri dirigenti della Libia" e con il Consiglio nazionale di transizione. In tarda serata, Angela Merkel è giunta a Belgrado dove domani avrà colloqui con la dirigenza serba.

BAN KI-MOON, A FORZE GHEDDAFI, SMETTETE DI COMBATTERE – Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato oggi un appello affinché "le forze di Gheddafi smettano immediatamente di combattere" per "fare spazio alla transizione" in Libia. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha annunciato che convocherà un summit questa settimana sulla situazione in Libia, e saranno invitati i rappresentanti dell'Unione africana e della Lega araba. La riunione di alto livello si concentrerà sui meccanismi per la transizione politica nel Paese, che è stato sconvolto da mesi di violenti scontri tra le forze fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli. "Viviamo un momento di speranza, ma ci sono anche diversi rischi all'orizzonte", ha sottolineato il segretario generale parlando ai giornalisti alle Nazioni Unite.

CAMERON, GHEDDAFI FERMI I COMBATTIMENTI – "Il colonnello Gheddafi deve fermare immediatamente i combattimenti". Lo ha detto David Cameron davanti a Downing Street. "Al momento non abbiamo informazioni su dove si trovi Gheddafi", ha aggiunto Cameron. "Possiamo confermare – ha sottolineato il premier – che due figli del colonnello Gheddafi sono stati presi prigionieri". Ieri sera sono stati arrestati a Tripoli il figlio Saif al Islam e il primogenito Mohammad. Notizie non ufficialmente confermate parlavano anche della cattura di Saadi Gheddafi. Secondo Cameron, "il regime di Gheddafi sta crollando. Oggi la primavera araba è sempre più lontana dalla dittatura e un passo più vicina alla democrazia". "Il nostro compito ora – ha proseguito – è di fare il possibile per sostenere il volere del popolo libico. Ovvero un'efficace transizione verso una Libia democratica"."Questo – ha rilevato – sarà un processo guidato dai libici per i libici, con il sostegno della comunità internazionale guidata dall'ONU". "Chiaramente – ha continuato il premier – la priorità è di mettere in sicurezza Tripoli. E stiamo lavorando a stretto contatto con il CNT, sostenendo il loro piani, per far sì che questo avvenga. Ho parlato col presidente Jalil la settimana scorsa. E' importante rispettare i diritti umani, evitare rappresaglie e far sì che tutti in Libia possano condividere il futuro del Paese". In questo senso il premier britannico è stato chiaro: "La missione della NATO è proteggere i civili e la missione continuerà fino a quando sarà necessario". Cameron è quindi tornato a parlare dell'opportunità di scendere in campo per sostenere i ribelli. "E' stato necessario – ha detto – perché altrimenti Gheddafi avrebbe massacrato la sua stessa gente. Questa non è stata la nostra rivoluzione, ma possiamo essere orgogliosi di aver fatto la nostra parte. Nessuna transizione è facile. Ma oggi la primavera araba è un po' più lontana dall'oppressione e dalla dittatura e un passo più vicina alla libertà e alla democrazia".

BERLUSCONI, GHEDDAFI SI ARRENDA E RISPARMI SOFFERENZE – "Il Consiglio Nazionale Transitorio e tutti i combattenti libici impegnati a Tripoli stanno coronando la loro aspirazione a una nuova Libia democratica e unita. Il Governo italiano è al loro fianco. Esortiamo il Consiglio Nazionale Transitorio ad astenersi da ogni vendetta e ad affrontare con coraggio la transizione verso la democrazia con spirito di apertura nei confronti di tutte le componenti della popolazione. Al tempo stesso, chiediamo al Col. Gheddafi di porre fine a ogni inutile resistenza e di risparmiare, in questo modo, al suo popolo ulteriori sofferenze": lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, commentando gli ultimi sviluppi della situazione a Tripoli.

SARKOZY A FEDELI GHEDDAFI, DEPONETE ARMI – Il presidente francese Nicolas Sarkozy "condanna con la più grande fermezza gli appelli irresponsabili e disperati del colonnello Gheddafi a proseguire a tutti i costi i combattimenti" e "invita le forze che sono ancora fedeli al regime ad allontanarsi al più presto dalla cecità criminale e cinica del loro capo cessando immediatamente il fuoco, deponendo le armi e mettendosi a disposizione delle autorità libiche". Lo riferisce l'Eliseo in una nota. Il presidente francese ha ufficialmente invitato il 'premier' del consiglio di transizione libico, Mahmoud Jibril, ad un incontro in Francia mercoledì. Lo riferisce l'Eliseo in una nota, diffusa dopo un colloquio telefonico tra i due. Durante la conversazione, riferisce ancora l'Eliseo, Sarkozy "ha lodato la determinazione e il coraggio dei dirigenti e dei combattenti del Cnt e di tutti i libici che si sono ribellati", assicurando che "la Francia resterà a fianco" del Consiglio "per raggiungere la liberazione del loro Paese dall'oppressione e dalla dittatura e aiutarli a realizzare le loro aspirazioni alla libertà e alla dignità". Il presidente francese, prosegue la nota "chiama il popolo libico a radunarsi dietro alle autorità legittime" e a condurre la fase di transizione "in uno spirito di riconciliazione e di unità, con l'obiettivo di gettare le fondamenta di una Libia nuova e democratica".

Fonte: Ansa