{mosimage}Dall'Asia all'Europa oggi partono le celebrazioni dell'Eid al-Fitr, la seconda festa piu' importante per la religione islamica che cade nel giorno della fine del Ramadan. Le comunita' musulmane organizzano preghiere per i tre giorni di festeggiamenti in ogni parte del mondo.
Una divergenza di opinioni fra i responsabili della storica moschea di Msjid Qasim Ali Khan di Peshawar ed uno specifico Comitato governativo ha fatto sì che in Pakistan l'inizio dell'Eid-al-Fitr sarà celebrato due volte, oggi e domani. Il Mufti Shahabuddin Popolzai della moschea di Peshawar (Pakistan nord-occidentale) ha annunciato ieri sera di aver avuto "dieci inoppugnabili testimonianze di persone che hanno scorto la luna di Shawwal, decimo mese del calendario islamico e primo giorno dell'Eid, che quindi per lui è oggi. Va detto che anche le autorità religiose dell'Arabia saudita e quelle di altri paesi islamici mediorientali (Egitto, Emirati arabi uniti, Qatar, Iran e Iraq) celebrano oggi la fine del Ramadan. Ma questo non ha mutato la convinzione dell'organismo religioso governativo preposto alla decisione ufficiale sull'inizio dell'Eid, il Comitato centrale Ruet-e-Hilal, che si riunirà oggi per decretare ufficialmente l'avvistamento della luna di Shawwal.
Le violenze non si fermano neanche in occasione delle feste ritenute sacre. In varie citta' della siria, almeno sette manifestanti anti-regime sono stati uccisi dalle forze di sicurezza, che hanno disperso alcune proteste formatesi all'uscita delle moschee, dove si è celebrato il primo giorno dell'Eid al-Fitr. Lo afferma una il Comitato di coordinamento, un'organizzazione che da tempo anima le proteste in Siria. "Sette persone sono state uccise nel primo giorno dell'Eid al-Fitr in Siria, di cui quattro ad Al-Harra, due a Inkhil, nella provincia di Deraa, e una a Homs", ha scritto in un comunicato il Comitato. Da parte sua l'Ong d'opposizione Osservatorio siriano sui diritti umani pala di "tre morti e nove feriti" causati dal fuoco delle forze di sicurezza per disperdere una "enorme manifestazioni ad Al-Harra", per la festa dell'Eid.
Anche in Italia, nelle moschee e' stato celebrato l'Eid al-Fitr. A Milano, con uno scialle fucsia a coprire il capo e accolta da un mazzo di fiori, il vicesindaco Maria Grazia Guida ha visitato la comunità musulmana di via Padova, riunita al campetto di via Cambini, vicino via Palmanova. Nel frattempo, il collega di Giunta alla Sicurezza Marco Granelli, ha portato il suo saluto al Teatro Ciack, ritrovo della comunità di viale Jenner. A Roma, migliaia di fedeli alla grande moschea della capitale hanno celebrato l'Eid al Fitr. Ospite d'eccezione, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della conclusione del mese islamico di Ramadan, ha rivolto "a tutti i cittadini italiani di fede islamica, così come ai numerosi mussulmani ospiti o residenti stabilmente nel nostro paese, i migliori e più cordiali auguri per questa festività. L'odierna ricorrenza è motivo di riflessione sull'importanza di un dialogo sincero e costruttivo tra le religioni e le culture, indispensabile presupposto affinchè la società italiana sappia interpretare le sfide del mondo contemporaneo e divenire sempre più libera, aperta e giusta". Ne dà notizia un comunicato della presidenza della Repubblica.
Infine, c'e' massima allerta a Tripoli nelle prossime 48 ore nel timore di attacchi dei fedelissimi del rais: il leader del gruppo Mohammed al-Madani, il più importante di Zintan, invita la popolazione a "non recarsi domani in piazza dei Martiri (la vecchia piazza Verde, ndr)", per le celebrazioni dell'Eid. Tra i timori anche quello per l'utilizzo di missili da parte dei seguaci di Gheddafi.
Sei persone, tra cui un bambino, sono morte oggi in una sparatoria per una disputa terriera tra due famiglie nella Valle della Bekaa, in Libano, durante la tradizionale visita al cimitero per la festa dell'Eid Fitr, la fine del Ramadan. L'episodio, scrive l'agenzia libanese Nna, è avvenuto nel villaggio di al-Khraibeh, dove due famiglie, gli Issa e i Kanaan, si contendono da tempo un appezzamento di terreno. Tra le vittime figurano un nucleo familiare composto da moglie, marito e i loro tre figli appartenenti al clan dei Kanaan e una persona della famiglia degli Issa.
Fonte: Ansa