Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ordinato il cessate il fuoco nella zona del disastro aereo. Lo ha reso noto l’agenzia russa Interfax. “Le forze militari ucraine devono interrompere le operazioni e astenersi dall’aprire il fuoco in un raggio di 40 km dal luogo della tragedia”, ha detto dopo un incontro con l’ambasciatore malese a Kiev.
Una squadra di inquirenti olandesi ha esaminato lunedì mattina i corpi delle vittime dell’abbattimento del Boeing malese, su un treno nella stazione di Torez, nei pressi del luogo del disastro, nell’Ucraina orientale controllata dai separatisti filorussi. Lo ha constatato un giornalista della France Presse. Maschera sul viso, accompagnati da rappresentanti dell’Osce, gli inquirenti olandesi hanno aperto i cinque vagoni dove sono conservati i cadaveri. I vagoni dovrebbero essere frigoriferi, ma dall’odore di decomposizione che ne esce pare di no. Alcune persone si sono sentite male: fra queste i ribelli armati che scortano gli ispettori. “La conservazione dei corpi è di buona qualità”, ha dichiarato l’esperto medico-legale olandese Peter Van Vilet, responsabile della squadra, parlando in mezzo a 50 uomini armati alla stazione di Torez. Il team ha poi annunciato che si recherà sul luogo del disastro.
Il premier olandese Rutte a Parlamento: tutte opzioni su tavolo- La Russia deve fare in modo di garantire l’accesso degli esperti internazionali al sito del disastro del volo della Malaysia Airlines e se nei prossimi giorni tale accesso “resterà insufficiente”, “tutte le opzioni politiche, economiche e finanziarie sono sul tavolo” contro chi ne è responsabile “direttamente o indirettamente”. Lo ha detto il premier olandese, Mark Rutte, durante una riunione alla Camera bassa del Parlamento olandese, secondo quanto riportato dall’agenzia belga.
Berlino: gestione separatisti intollerabile – La gestione dei corpi delle vittime e dei resti dell’aereo malese da parte dei separatisti filo-russi è ”intollerabile”. Così il portavoce del ministero degli Esteri tedesco, Martin Schaefer: ”Quel che vediamo dalle immagini va al di là di ogni descrizione”. Berlino contesta che i resti delle 298 vittime non siano ancora stati riconsegnati dai separatisti e che ”dozzine di giornalisti hanno avuto la possibilità di calpestare le prove”, compromettendo il lavoro degli investigatori internazionali.
Mogherini: risposta Ue sarà unitaria – La reazione europea alla crisi ucraina, degenerata con l’abbattimento dell’aereo malese, “credo che sarà coordinata, unitaria e forte”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini, che martedì presiederà il primo consiglio Affari esteri Ue, specificando di aver discusso di questo anche con i colleghi tedesco, francese e britannico. Il ministro Mogherini, rispondendo ad una domanda a margine di un incontro alla Farnesina con il sindaco di New York Bill De Blasio, ha riferito di aver parlato domenica con il collega ucraino Pavlo Klimkin e di averlo invitato a partecipare al Consiglio Affari Esteri Ue di martedì, per “aggiornarci sulla situazione sul terreno, sul recupero dei corpi e sull’accesso degli osservatori” al luogo del disastro aereo, per arrivare ad una “inchiesta internazionale rigorosa e aperta”. Sul confronto di martedì Mogherini ha auspicato che “non ci saranno grandi differenze di reazione tra i colleghi”, specificando che “il ruolo della presidenza è di facilitare il dialogo tra i 28 e l’Italia farà la sua parte su questo”.
Cadaveri ammassati su un treno di cui non si conosce la destinazione finale. Corpi attesi, non si sa per quanto tempo ancora, dalle famiglie affinché possano ricevere degna sepoltura. E’ sempre più colma di orrore la storia dei passeggeri del volo Mh17 della Malaysia Airlines precipitato nell’Ucraina dell’est dopo essere stato abbattuto da un missile, mentre si infittisce il mistero delle scatole nere: con una nuova presunta intercettazione fratta filtrare dall’intelligence di Kiev, in base alla quale spunterebbe un ordine di farle sparire, dato da Mosca ai separatisti. Secondo diversi media stranieri, i servizi segreti ucraini sostengono di essere in possesso di una registrazione telefonica tra interlocutori russi e ribelli filorussi che lascerebbero intendere la volontà di Mosca di non consegnare le scatole nere agli ispettori.
Il giallo delle scatole nere
I separatisti hanno trovato “materiale che potrebbe provenire dalle scatole nere” dell’aereo malese precipitato in Ucraina. A renderlo noto uno dei loro leader, Alexandre Borodai, aggiungendo di essere pronto a consegnarlo agli esperti internazionali incaricati delle indagini, perché i ribelli “non hanno specialisti e non si fidano di quelli ucraini”. Il materiale, ha specificato, si trova a Donetsk. E mentre aumentano sconcerto e rabbia in tutto il mondo per il trattamento riservato ai corpi delle vittime della sciagura, oggi la missione Osce, accompagnata da un gruppo di ribelli pesantemente armati e nervosi, è riuscita a verificare la presenza di gran parte dei corpi delle vittime della sciagura su un treno alla stazione della città di Torez, diverse miglia distante dal sito della tragedia. I corpi hanno occupato tre carrozze del treno, apparentemente refrigerate.
I controlli difficili
Tuttavia gli ispettori Osce non hanno potuto verificare il loro numero. “Abbiamo monitorato il sito in cui si trovano ora i corpi, che vengono refrigerati all’interno di tre vetture”, ha riferito Alexander Hug, vicecapo della missione, aggiungendo che purtroppo non è stato possibile contare i corpi, “sarebbe troppo difficile in questa situazione”. “Andare dentro le carrozze senza speciali attrezzature è impossibile. Il fetore è troppo forte”, ha aggiunto Michael Bociurkiw, portavoce della missione. E se è un altro mistero quello del numero dei corpi caricati sul treno, su cui i separatisti si sono rifiutati di rispondere, lo è anche la loro destinazione. Fonti dei ribelli hanno parlato di una prima tappa a Donetsk. Altri hanno indicato come meta Kharkiv. Ma per il momento non vi sono certezze. Il macchinista ha assicurato di non avere ancora la minima idea di dove dovrà condurre il convoglio con il suo carico di morte e orrore.
Air India era a 25 km di distanza
Un aereo della compagnia di bandiera indiana Air India proveniente da New Delhi e diretto a Birmingham “era a meno di 25 chilometri di distanza” dal Boeing malese abbattuto giovedì in Ucraina. Lo rivela oggi il quotidiano The Times of India. “Questa distanza – informa il giornale – è percorsa da un Dreamliner o Boeing 777 in appena in 90 secondi”. Proprio perché era così vicino “gli uomini radar di Dnipropetrovsk hanno chiesto al pilota dell’Air India di stabilire un contatto con i piloti dell’aereo malese che non rispondevano più alle sue chiamate”. Il quotidiano rivela inoltre che “minuti prima della tragedia, i piloti dell’aereo indiano hanno udito dalla radio che il controllore del traffico aereo aveva dato l’autorizzazione al MH17 per un ‘rotta diretta’, che consente a un aereo in volo di procedere tra due punti al di fuori del piano di rotte. Si tratta di una pratica che è comune perché permette di risparmiare carburante “ma che è stata fatale”.
Malaysia Airlines, rimborso per chi annulla
La Malaysia Airlines rimborserà senza penali i clienti che vorranno annullare il loro biglietto, dopo l’abbattimento dell’MH17 nell’est dell’Ucraina, avvenuto quattro mesi dopo la sparizione di un altro suo velivolo nell’oceano Indiano. “Alla luce dell’accaduto all’MH17, Malaysia Airlines non applicherà alcuna penale ai passeggeri che vorranno cambiare destinazione – si legge in un comunicato della compagnia -. Coloro che vorranno posticipare o annullare i loro biglietti saranno rimborsati, compreso chi ha comprato ticket non rimborsabili”. Il volo MH17, che effettuava la rotta Amsterdam-Kuala Lumpur con 298 persone a bordo, si è schiantato giovedì nell’est dell’Ucraina, abbattuto verosimilmente da un missile terra-aria sparato dalla zona contesa tra i separatisti filorussi e le truppe fedeli a Kiev.(ANSA)