I giornali hanno recentemente divulgato i risultati di una ricerca effettuata da una delle nostre università inutili: gli esseri umani utilizzano soltanto il 10% del loro cervello. Poiché leggo le cronache italiane, ne avevo già il sospetto. È infatti un mistero, e credo non solo per me, capire come un popolo che è stato culla delle civiltà occidentali abbia partorito e accettato una classe dirigente tanto inetta quanto quella che l’ha governato negli ultimi decenni. Incomprensibile. Ampia letteratura ci ha spiegato le ragioni di tanti parti infelici, cosí che oggi ogni italiano mediamente informato conosce perfettamente i suoi difetti e sa cosa dovrebbe fare per superarli. Ma non lo fa, e il restante 90% del cervello rimane sontuosamente ozioso. Il sospetto è ora certezza: chi ancora dubita legga le sceneggiate che la tragicomica commedia dell’arte italica ci propone ogni giorno, fiorite naturalmente dai nostri fantasiosi e interessati giornalisti che ci guazzano come anatre nel lago. Il fatto, in fondo, è banale: il senatore SB, reo in molti processi, è stato condannato in via definitiva. Poteva capitare; è capitato, e qualunque recriminazione è ora inutile. Viso tirato, con tratti che ad ogni tiratina ricordano sempre più Mao, SB ha ora una sicura carriera di imputato, dovendo affrontare altri pericolosi processi, e una età senile che dovrebbe suggerirgli, con saggezza, di ritirarsi dall’agone politico. Poco dignitosamente invece si lamenta — “nessuno vuole venirmi incontro” — e tuona i “non mollo”, “il capo sono io” ecc., vivendo con piena convinzione la sua sindrome di Sansone… con tutti i Filistei! Ed è allora che i suoi descepoli Pdl dovrebbero usare bene quel 10% di cervello che l’inutile università ci concede. Tra loro i falchi, guidati dalla cheer-leader Santanchè, detta “la pitonessa”, e dall’on. Biancofiore che declama poeticamente rapita “con lui al tramonto come fu all’alba”, che minacciano marce sul Quirinale e cannoni puntati sul premier Enrico Letta, senza il minimo riguardo per i milioni di disoccupati che hanno disperatamente bisogno di un Governo. Li contrastano le colombe, attendiste e preoccupate di perdere le prebende che la fedeltà a SB loro garantisce. Incapaci di darsi un leader, anche perché nessuna di loro ne ha la personalità, valutano ansiose le alternative di sopravvivenza e tergiversano. Oltre ai falchi e alle colombe si agitano bassi altri volatili – ci si passi la scivolata di stile – che ondeggiano vivendo alla giornata, pregando che qualche santo induca SB a chiudere la sua partita a poker con gli italiani e volare ad Antigua, finché ha ancora il passaporto. Il quadro è desolante, ma ciò non impedisce al Pdl di credersi convinto che 10 milioni di italiani useranno ancora la parte utile del loro cervello per continuare a dargli il voto. Il Pd, che non è il Partito di Dio come credono molti dei suoi dirigenti, vale altri 10 milioni di voti. È sempre più simile a un pollaio in cui molti galli si contendono a suon di beccate sanguinose la leadership nella corsa verso il possibile trono di futuro premier. Mostrasse coesione, guadagnerebbe simpatie e voti a bizzeffe e vincerebbe facilmente le prossime elezioni vista la situazione del nemico, ma la porzione di cervello che spetta ai suoi notabili non è sfruttata con l’efficenza che sarebbe opportuna. Otto milioni di italiani, in rivolta contro l’insipienza italica, hanno dato il loro voto a Grillo. Qui il caso è ancor più serio: è difficile capire come possano tanti cervelli affidare il loro futuro ad un energumeno che sbraita scemenze con gli occhi fuori dalle orbite. Dato lo scenario dipinto dal voto degli italiani e dai mediocri attori cui abbiamo dato il potere, tutto potrà accadere. Insomma, la nostra università ha ragione. Ciò che la ricerca non ci dice è se possiamo sperare che i progressi della medicina possano aumentare l’area cerebrale utile o se, come minimo, la piccola attualmente disponibile possa essere meglio sfruttata. Confido nella scienza e sono propenso a pensare che stiamo vivendo un periodo di appannamento delle nostre doti mentali; rabbia e paura stimoleranno la saggezza degli italiani e la buona stagione tornerà ad rifiorire. Voglio pensare a cose belle.