Comunità Italiana

P3, si muovono Csm e Cassazione Marra trasferito per incompatibilità ambientale

Il nome del togato appare in alcune intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico.  Aperta un'indagine sui magistrati coinvolti. Mancino: "Per dibattito in plenum serve assenso capo dello Stato"

ROMA – La prima commissione del Csm ha deciso di avviare la procedura di trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale per il presidente della Corte d'Appello di Milano, Alfonso Marra, il cui nome appare in alcune intercettazioni dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico 1. La decisione è passata con quattro voti a favore. A votare per l'avvio della procedura di trasferimento di ufficio sono stati i consiglieri Pilato, Fresa, Volpi e Patrono. Non ha partecipato al voto, invece, Giuseppe Maria Berruti che nelle intercettazioni viene indicato come il consigliere che rappresentava il maggior ostacolo alla nomina di Marra. Ha votato contro il laico del centrodestra Gianfranco Anedda. Contemporaneamente il Pg di Cassazione Vitaliano Esposito comunica di avere avviato, din dallo scorso 12 luglio, un'indagine disciplinare nei confronti dei magistrati coinvolti nell'inchiesta.

Csm.
La Prima Commissione, che aveva chiesto pochi giorni fa al Comitato di presidenza l'apertura di una pratica dopo gli sviluppi dell'inchiesta nella quale figurano nomi importanti della magistratura, ha deciso quindi di muoversi senza esitazioni. Di Alfonso Marra parlano alcune delle persone finite in carcere per l'inchiesta della Procura di Roma, facendo riferimento a pressioni su alcuni consiglieri del Csm per favorire la sua nomina alla guida della Corte d'Appello di Milano. Quanto agli altri magistrati – tra cui il capo degli  ispettori del ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller – citati nell'ordinanza di custodia cautelare del gip la Prima Commissione ha disposto un'istruttoria chiedendo all'autorità giudiziaria gli atti anche per capire la loro esatta posizione e le eventuali contestazioni nei loro confronti. "Sono tranquillo – ha commentato Marra – io non c'entro niente in questa vicenda. Sono contento che il Csm abbia aperto la procedura così si chiarirà la mia posizione".

Mancino. 
"Una questione di grande rilievo concernente le regole deontologiche cui si devono attenere i Consiglieri non poteva essere affrontata senza che ne fosse a conoscenza il Capo dello Stato". Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, torna a spiegare il perchè non abbia acconsentito ieri al dibattito in plenum, sollecitato da Livio Pepino e da altri consiglieri di Magistratura democratica, della questione morale che si è aperta dal coinvolgimento di alcuni magistrati nell'inchiesta sugli appalti dell'eolico e sull'associazione segreta P3.

I tempi.
Fiorella Pilato, presidente della prima Commissione del Csm, chiuderà entro lunedì prossimo il documento con le contestazioni rivolte a Marra, che verrà convocato nei prossimi giorni per essere ascoltato. Obiettivo della Prima commissione è quello di chiudere l'iter del trasferimento per incompatibilità ambientale entro la fine della consiliatura, il 31 luglio prossimo. I tempi tecnici non permetteranno di portare in plenum la questione Marra prima di settembre. Gli atti, infatti, devono essere depositati e il magistrato ha 20 giorni di tempo per mettere a punto la sua difesa. Nel frattempo, la Commissione ha chiesto all'autorità giudiziaria di Roma di riferire se vi siano anche altri magistrati coinvolti oltre a quelli già emersi dalle intercettazioni. Da notizie di stampa, infatti, alla prima Commissione risulta che in una delle intercettazioni non allegate all'ordinanza di custodia cautelare di Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, vi sarebbe anche il nome di Umberto Marconi, presidente della Corte d'appello di Salerno, in riferimento alla vicenda dell'ex sottosegretario Cosentino 2.

Fonte: www.repubblica.it