La decisione "irrevocabile". Nel pomeriggio l'interrogatorio a Roma. Il commento di Bocchino: "Opportuno passo indietro anche dal partito". Il Csm chiude l'istruttoria su Marra: si va verso il trasferimento
La decisione di lasciare la presidenza del Credito Cooperativo non ha comunque placato le polemiche sul coordinatore del Pdl. E' Italo Bocchino, deputato finiano del Pdl, a sottolineare l'opportunità di un passo indietro anche dal ruolo all'interno del partito. "La decisione di Verdini è del tutto personale e non ci riguarda", ha detto Bocchino, "Sarebbe opportuno un passo indietro perché il Pdl trarrebbe vantaggio se il coordinatore fosse un soggetto non in una situazione complessa".
Sempre nell'ambito della vicenda P3 si è chiusa oggi l'istruttoria della Prima Commissione del Csm sul presidente della Corte d'Appello di Milano Alfonso Marra. La Commissione ha disposto il deposito degli atti dopo che il magistrato, come aveva fatto sapere nei giorni scorsi, non si è presentato davanti al Csm. Un atto che sembra preludere al trasferimento del presidente della Corte d'Appello milanese.
La lettera. "In questi mesi – si legge nella lettera di dimissioni di Verdini – si è abbattuta sulla mia persona e, indirettamente, sul Credito cooperativo fiorentino, una tempesta mediatica e giudiziaria di ampie proporzioni rese certamente più eclatanti dal ruolo politico che rivesto. Sono assolutamente certo di poter dimostrare, e lo farò nelle sedi opportune, la mia estraneità da ogni illecito che mi viene in questa fase addebitato. Tuttavia devo prendere atto che la rilevanza assunta dai fatti che mi vengono imputati – rilevanza che va bene al di là del merito stesso dei problemi – rischia di gettare un ombra sulla banca".
Le dimissioni sono state rese note all'inizio della settimana chiave per l'inchiesta sulla lobby denominata P3. A Roma il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il pm Rodolfo Sabelli sentiranno proprio ggi il coordinatore Pdl e domani il senatore Pdl Marcello dell'Utri.
Verdini è indagato assieme a dell'Utri, Flavio Carboni e Massimo Lombardi per violazione della legge sulla costituzione di società segrete nell'inchiesta sulla cosiddetta P3. Il coordinatore del Pdl è indagato anche nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per l'eolico.
Il caso Marra. Nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3, la prima Commissione del Csm ha chiuso oggi l'istruttoria sul presidente della Corte d'Appello di Milano, Alfonso Marra. Come aveva fatto già sapere nei giorni scorsi, il magistrato non si è presentato davanti al Csm. La Commissione lo aveva convocato per chiarire le accuse a suo carico: le presunte pressioni esercitate su alcuni consiglieri del di Palazzo dei Marescialli per ottenere la nomina alla presidenza della Corte d'Appello milanese.
Nei confronti di Marra era stata avviata una procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale. La Commissione ha chiuso l'istruttoria disponendo il deposito degli atti. Un atto che di norma precede la richiesta di trasferimento d'ufficio del magistrato. Sulla richiesta si pronuncerà il prossimo Csm. Marra avrà comunque 20 giorni di tempo per presentare le sue memorie difensive ed eventuali richieste istruttorie.