I poliziotti hanno accertato che l’uomo era leader della comunita’ pakistana presente a Piazza Armerina e che, nonostante possedesse 6 schede telefoniche, tutte date in uso ad altre persone, per le sue chiamate personali ne utilizzava una settima, non intestata a lui. Il pakistano gestiva due profili Facebook in cui postava e condivideva foto e commenti inneggianti alla violenza, alla jihad e al martirio, e parlava della sua appartenenza a un’organizzazone pakistana gia’ di matrice terroristica militare, denominata Sipah-e-Sahaba Pakistan. In uno dei numerosi post pubblicati dall’indagato si legge: “Cerca di interessarti al martirio… La jihad andra’ avanti fino alla fine”. Nell’ambito del procedimento penale risultano altresi’ indagati altri due cittadini extracomunitari, in collegamento con il pakistano. (AGI)