Comunità Italiana

Panico a Termini, Gabrielli “procedure rispettate”

Sono state rispettate le procedure, nel far fronte all’emergenza nella metro B e alla stazione Termini di Roma, dopo la segnalazione di un uomo “armato”, un 44enne che si è poi scoperto aveva con sé solo un fucile giocattolo. Lo ha sottolineato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, a margine dell’audizione in commissione Antimafia. “Molto spesso ci viene rimproverato l’esito di un evento e da quello si ricostruisce quello che poteva essere fatto o no”, ha spiegato il prefetto, “nel caso di specie, l’esito dell’evento e’: un cittadino italiano, con regolare lavoro che voleva portare questo giocattolo al figlio. Questo e'”, ha dichiarato Gabrielli. “Poi -ha aggiunto- da questa vicenda possiamo trarre delle indicazioni su come intervenire per migliorare un apparato che anche nel caso di specie ha dato prova di risposta. Perche’ ho anche sentito di lentezze, ma la segnalazione e’ arrivata alle 19,26. Anzi, ringrazio la persona che ha fatto segnalazione. Un sistema maturo di sicurezza vede la partecipazione della gente”. Il prefetto ha sottolineato ancora: “Dal mio punto di vista le procedure hanno seguito quelle che erano le disposizioni. Le miglioreremo, le affineremo. Meglio di cosi’ si puo’ comunque fare. Tra qualche ora faremo un briefing perche’ di tutte le cose bisogna cogliere le criticita’, in un’ottica di miglioramento”.

“Non mi sono accorto di nulla” – “Non mi sono reso conto assolutamente di aver provocato un tale casino”. E’ quanto, in sostanza, ha raccontato ai carabinieri di Anagni il 44enne. L’uomo, che lavora come pizzaiolo in un locale nella zona di Rebibbia, ieri sera ha raggiunto la Stazione con la metro B1 ed e’ salito sul treno per Anagni, ignaro del fatto che – nel frattempo – alcune chiamate al 112 avessero segnalato la sua presenza sulle banchine. Ad Anagni vivono i genitori del pizzaiolo e, da quando questi e’ separato dalla compagna, anche il figlio minorenne: “il fucile era per lui”, ha ribadito l’uomo ai militari, “me l’ha regalato un amico e io lo stavo portando al bambino”.

Sul convoglio, il fucile ha attirato l’attenzione del capotreno e di un maresciallo dei carabinieri libero dal servizio ma a quest’ultimo e’ bastata un’occhiata per rendersi conto che si trattava di un giocattolo: “lo sto portando a mio figlio”, gli ha confermato il 44enne. Mentre a Roma continuava la caccia all’uomo e i media diffondevano la falsa notizia di un fermo, l’uomo ha raggiunto casa dei suoi, nella zona della fabbrica Marangoni. Solo stamattina avrebbe preso coscienza della situazione (“mia madre mi ha riconosciuto dalle immagini, e mi ha detto ‘ti stanno cercando'”) ‘consegnandosi’ ai carabinieri che nel frattempo erano riusciti a risalire alla sua identita’. “Tanto clamore per un giocattolo”, avrebbe esclamato. Per lui nessuna denuncia. (AGI)