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Home > Papa “burocrazia ostacola aiuti, non armi”

Papa “burocrazia ostacola aiuti, non armi”

13 de junho de 2016 - Por Comunità Italiana
Papa “burocrazia ostacola aiuti, non armi”

PAPA-1036“La terra, maltrattata e sfruttata, in molte parti del mondo continua a darci i suoi frutti, continua ad offrirci il meglio di se stessa; i volti affamati ci ricordano che abbiamo stravolto i suoi fini”. E’ stato questo il monito di Papa Francesco all’Assemblea del Programma Alimentare Mondiale (Pam), dove ha lanciato un appello affinché gli Stati membri “incrementino decisamente l’effettiva volontà di cooperare con l’agenzia Onu, affinché essa non solo possa rispondere alle urgenze, ma realizzare progetti solidi e consistenti e promuovere programmi di sviluppo a lungo termine, secondo le richieste di ciascun governo e in accordo con le necessità dei popoli”.

Il Papa ha messo un paradosso al centro del suo intervento all’Assemblea del Pam: “mentre gli aiuti e i piani di sviluppo sono ostacolati da intricate e incomprensibili decisioni politiche, da forvianti visioni ideologiche o da insormontabili barriere doganali, le armi no; non importa la loro provenienza, esse circolano con una spavalda e quasi assoluta libertà in tante parti del mondo. E in questo modo, a nutrirsi sono le guerre e non le persone”. Non solo: “in alcuni casi, la fame stessa viene usata come arma di guerra. E le vittime si moltiplicano, perché il numero delle persone che muoiono di fame e sfinimento si aggiunge a quello dei combattenti che muoiono sul campo di battaglia e a quello dei molti civili caduti negli scontri e negli attentati”.

“Sono cosi’ tante le immagini che ci raggiungono, che noi vediamo il dolore, ma non lo tocchiamo, sentiamo il pianto, ma non lo consoliamo, vediamo la sete ma non la saziamo”, ha proseguito, “in questo modo molte vite diventano parte di una notizia che in poco tempo sarà sostituita da un’altra. E, mentre cambiano le notizie, il dolore, la fame e la sete non cambiano, rimangono”. Francesco ha denunciato con queste parole il rischio che gli uomini di oggi diventino “immuni alle tragedie degli altri e le consideriamo come qualcosa di naturale”. Una “tendenza o tentazione che – ha osservato – ci chiede di fare un passo ulteriore e rivela a sua volta il ruolo fondamentale che le istituzioni come la vostra hanno per lo scenario globale”. “Oggi – ha affermato ancora – non possiamo considerarci soddisfatti solo per il fatto di conoscere la situazione di molti nostri fratelli. Non basta elaborare lunghe riflessioni o sprofondarci in interminabili discussioni su di esse, ripetendo continuamente argomenti gia’ conosciuti da tutti”. Per il Papa, “è necessario ‘de-naturalizzare’ la miseria e smettere di considerarla come un dato della realta’ tra i tanti”. Infatti, ha scandito, “la miseria ha un volto. Ha il volto di un bambino, ha il volto di una famiglia, ha il volto di giovani e anziani. Ha il volto della mancanza di opportunita’ e di lavoro di tante persone, ha il volto delle migrazioni forzate, delle case abbandonate o distrutte”. “Non possiamo – ha ripetuto il Pontefice – naturalizzare la fame di tante persone; non ci e’ lecito dire che la loro situazione e’ frutto di un destino cieco di fronte al quale non possiamo fare nulla”.

In occasione della sua visita alla sede del PAM, a Parco dei Medici, nella periferia Ovest della Capitale, inoltre, Bergoglio ha pregato davanti al “Muro della memoria”, con i nomi dei funzionari uccisi, tra i quali le 5 vittime dell’attentato kamikaze alla sede dell’agenzia Onu di Islamabad (capitale di un paese, il Pakistan, dove gli aiuti del PAM sono ingenti e decisivi): “una memoria – ha detto – che dobbiamo conservare per continuare a lottare, con lo stesso vigore, per il tanto desiderato obiettivo della ‘fame zero'”. “Il coraggio – dei vostri martiri e testimoni: mai dimenticare – ha continuato a braccio il Papa – i nomi di quelli che sono scritti li’ all’entrata, morti per la fede che avevano nel suo lavoro”. Questo muro, ha aggiunto, “è testimone del sacrificio che hanno compiuto i membri di questo Organismo, offrendo la propria vita perché, anche in mezzo a complesse vicende, agli affamati non mancasse il pane”.
Secondo Francesco, “quei nomi incisi all’ingresso di questa Casa sono un segno eloquente del fatto che il PAM, lungi dall’essere una struttura anonima e formale, costituisce un valido strumento della comunità internazionale per intraprendere attività sempre piu’ vigorose ed efficaci”. “La credibilità di una istituzione – ha concluso il Papa – non si basa sulle sue dichiarazioni, ma sulle azioni compiute dai suoi membri”. (AGI)

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.