A Con il partito ancora in fibrillazione, il Pdl e’ al lavoro per mettere a punto correzioni che rendano la legge di Stabilita’ digeribile anche ai piu’ critici. Silvio Berlusconi ha chiamato a palazzo Grazioli Angelino Alfano e i ministri del Pdl, per una colazione di lavoro dedicata proprio alla manovra economica.
La delusione per la legge “si aggrava di ora in ora”, ha spiegato Daniele Capezzone. Nessun riflesso pero’ sulla tenuta del governo. “Le critiche e le preoccupazioni da noi mosse (e confermate, e se possibile aggravate) sui contenuti della legge di stabilita’, non vanno ricondotte a un mero dibattito interno di partito o a un giudizio finale sul governo, come se domani mattina si dovesse decidere tra fiducia e sfiducia”, ha chiarito Raffaele fitto.
Si tiene le mani libere Sandro Bondi. “Non ho difficolta’ a dire che se questa legge non sara’ modificata nella sostanza avrei difficolta’ a votarla, cosi’ come non ho votato la fiducia al governo”, ha ricordato. Ma mette in guardia da qualsiasi tentazione Fabrizio Cicchitto. “Buttare per aria un governo in questa situazione sarebbe solo un atto di autolesionismo”, ha ammonito.
La manovra ha suscitato molti dubbi anche nel Pd. “E’ cosi’ stabile, soffice ed equilibrata che praticamente e’ come se non fosse mai stata fatta, come se non esistesse”, ha attaccato il renziano Yoram Gutgeld. Critica che non e’ piaciuta a Pier Luigi Bersani. “Forse sono state create troppe aspettative, ma trovo alcuni giudizi ingenerosi”, ha assicurato. Detto questo, “ci sono delle cose da aggiustare”, ha ammesso, ma se e’ “certo che che ci sono dei limiti, sono limiti della situazione politica, non di Enrico Letta”. (AGI) .