Della Vedova: "Se non verremo convocati punteremo su un nostro documento". Mannino: ""Casini addio, andiamo nel gruppo misto". Domani Berlusconi alla Camera, ormai esclusa la fiducia si punta su una mozione per allargare l'area dei sostenitori dell'esecutivo. Nel gruppo misto Calearo, Cesario e i 5 Udc siciliani
ROMA – Gli ultimi cambi di casacca si consumano a ridosso dell'intervento di Silvio Berlusconi alla Camera previsto per domani. Oggi i dissidenti siciliani dell'Udc hanno lasciato il gruppo guidato da Pier Ferdinando Casini (che voterà no al governo) e si sono iscritti al misto. Si tratta di Calogero Mannino, Saverio Romano, Giuseppe Drago, Giuseppe Ruvolo e Michele Pisacane che daranno vita a una componente del misto che si chiamerà 'popolari per l'italia".
Rottura anche tra Massimo Calero e Bruno Cesario e l'Api di Rutelli. I due hanno deciso di lasciare il partito e restare nel gruppo misto. Ironico il saluto del partito di Rutelli a Calearo (eletto nelle liste del Pd): "Auguriamo di buona fortuna a Calearo che ha confermato nella riunione del gruppo la sua speranza di diventare ministro 1 con Berlusconi".
Nel frattempo oggi è stato convocato un vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli ma, nonostante la loro esplicita richiesta, senza i finiani. Che non nascondono il disappunto: "Se non verremo coinvolti presenteremo una nostra risoluzione – dice il portavoce Benedetto Della Vedova – Noi siamo ancora in attesa di essere consultati. Oggi pomeriggio ci sarà un vertice del Pdl, spero ancora che sceglieranno il percorso intelligente, quello di coinvolgerci, altrimenti è evidente che Fli non si può presentare ad un appuntamento così importante senza un proprio documento".
Sul tavolo di palazzo Grazioli saranno limiti gli ultimi ritocchi alla risoluzione che mercoledì verra' proposta al voto delle Camere dopo il dibattito sulle comunicazioni del premier Silvio Berlusconi. Pare ormai certo, infatti, che non verrà chiesta la fiducia, mentre il premier, che giovedì sarà al Senato, punterà su una risoluzione programmatica puntando ad allargare i confini dell'attuale maggioranza senza rendere indispensabile l'apporto dei finiani.
Oggi intorno al tavolo ci saranno solo Lega e Pdl. Disco rosso alla richiesta di Futuro e liberta' che aveva auspicato una riunione congiunta. La maggioranza, infatti, non vuole riconoscere il ruolo dei finiani come "terza gamba" dell'alleanza. Scelta che potrebbe portare all'astensione di Fli, anche se la decisione definitiva verra' presa solo dopo aver ascoltato le parole del presidente del Consiglio.
Il tema principale resta la riforma della giustizia. I finiani sono disposti a votare una nuova versione del Lodo Alfano inserito in una riforma costituzionale ma continuano a dire no al processo breve o ad altre soluzioni legislative per garantire la non processabilita' del presidente del Consiglio e delle altre alte cariche dello Stato nel periodo in cui esercitano le loro funzioni elettive.
Fonte: www.repubblica.it