In Italia ci sono pensionati d’oro che guadagnano due o tremila euro al giorno e dall’altra parte un esercito di persone, pari al 45,2% del totale (7,2 milioni di pensionati) che nel 2012 ricevevano una pensione inferiore a 1.000 euro. Vale la pena precisare che se si esculdono gli ex dipendenti pubblici, il 47,2% degli assegni era sotto i 500 euro. Questo è il quadro emerso dal rapporto annuale Inps.
L’altro dato allarmante sono i numeri delle pensioni d’oro che variano tra i 91.000 a 41.000 euro lordi al mese. Secondo una top ten del ministero del lavoro italiano, il pensionato che vanta la prima posizione è Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom, con un reddito mensile di 91.337,18 euro mensili (circa 3008 euro al giorno). È stato lui l’ideatore del servizio prepagato Tim Card cha ha generato alti profitti all’azienda presente anche in Brasile. Nel 1999 Sentinelli è stato insignito della carica di Cavaliere della Repubblica, nel 2002 è diventato Commendatore e nel 2006 Grand’ufficiale.
“I dati che ho ricevuto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali a fronte della richiesta, avanzata in occasione di un’interrogazione al Ministro Giovannini, di conoscere i 10 trattamenti pensionistici complessivamente più onerosi per lo Stato, erogati dall’Inps, dimostrano quanto sia urgente un intervento sulle cosiddette pensioni d’oro” ha denunciato la deputata del Popolo della Libertà (Pdl), Debora Bergamini.
La risposta all’interrogazione parlamentare ha comunicato solo le cifre e non i nomi delle rendite più ricche, ma i giornali italiani hanno già indagato l’identità dei Paperon de paperoni italiani.
Al terzo posto appare Mauro Gambaro, ex direttore generale di Interbanca e della squadra di calcio Inter che con 67 anni gode di una pensione di 52.000 euro al mese. Di seguito, Alberto De Petris che ha lavorato nella sede della Telecom e di Infostrada e riceve poco meno del suo collega precedente, 51.000 euro al mese. Un’altro pensionato d’oro è Germano Fanelli, manager specialista della componentistica elettronica e dei semiconduttori che all’etá di 65 anni guadagna poco meno di 51 mila euro.
Le pensioni degli ultimi cinque della lista rientra nella fascia dei 40 mila euro, ma risulta più difficile scoprire l’identità dei pensionati.
Secondo la deputata del Pdl “questi numeri dimostrano tutta la portata distorsiva di quel criterio retributivo dal quale ci stiamo fortunatamente allontanando grazie alle riforme pensionistiche degli ultimi anni”. Inoltre sottolinea che “il tema coinvolge una questione di equità e di coesione sociale non più trascurabile dalle istituzioni, specialmente in un momento di grave crisi economica e di pesanti sacrifici per tutti”.
Nel frattempo aspettiamo di vedere la fine del mese…
