Il nuovo meccanismo
Dal prossimo anno, tutti i nati compresi tra il 1951 ed il 1955, potranno beneficiare di un’uscita anticipata verso la pensione. Rispetto ai 66 anni e 7 mesi canonici si potrà lasciare il lavoro anticipando il termine di uno, due o tre anni. Resta centrale il ruolo dell’Inps, che certificherà il diritto alla pensione e gestirà i rapporti con banche e assicurazioni che dovranno garantire i capitali. Sarà il lavoratore a decidere se ricevere in anticipo dall’Inps l’intero importo della pensione che andrà poi a maturare o una cifra inferiore. Il prestito verrà poi restituito sulla pensione normale in 20 anni, con rate che peseranno in maniera variabile sull’importo dell’assegno, fino a un massimo di circa il 15% per il redditi maggiori. Gli interessati verranno suddivisi in tre fasce: chi sceglie l’anticipo perchè rimasto senza lavoro, chi lo sceglie volontariamente e chi lo fa su richiesta dell’azienda (che si dovà far carico dei costi dell’anticipo). (AGI)