Il piano prevede che una banca anticipi l’importo finanziario della pensione netta per gli anni che mancano alla pensione di vecchiaia, somma che poi verrebbe restituita nel tempo. Non ci sarebbe quindi una penalizzazione sull’assegno ma una trattenuta per pagare la rata di ammortamento del prestito di 20 anni con la copertura assicurativa ed una detrazione fiscale sulla parte del capitale anticipato per “soggetti più deboli e meritevoli di tutela”. Il costo sarebbe diverso per chi perde il lavoro prima di raggiungere i requisiti per l’accesso alla pensione e per chi decide di lasciare spontaneamente l’impiego.
Nannincini ha spiegato che l’Inps sarà il ‘front office’ dell’anticipo pensionistico, creando il rapporto con gli enti finanziari che erogheranno l’anticipo netto della pensione ai lavoratori che certificheranno la richiesta di pensionamento anticipato. Il “coinvolgimento degli istituti finanziari, delle banche e delle assicurazioni”, ha spiegato il sottosegretario, servirebbe a rispettare i vincoli di bilancio perchè la flessibilità in uscita dal mercato del lavoro costerebbe dieci miliardi di euro l’anno. (AGI)