Comunità Italiana

Per ‘Re Giorgio’ 87 anni da brivido, tra spread e veleni

"Inizia una legislatura travagliata…é venuto il tempo della maturità delle istituzioni". Era il 16 maggio 2006, Napolitano era stato appena eletto presidente della Repubblica e certo non immaginava quanto profetiche sarebbero state queste sue parole. Governava con grande fatica Romano Prodi: da allora tanta acqua è passata sotto i ponti ed anche Silvio Berlusconi è da tempo lontano da palazzo Chigi. Ma alla vigilia del suo compleanno il presidente si trova costretto a richiamare ancora una volta i partiti ad abbassare il tasso di litigiosità e a frenare la corsa al voto anticipato. E a seguire, preoccupato, l'andamento di un Consiglio europeo vitale per il futuro prossimo dell'Italia. Sono volati via sei lunghissimi anni e 're Giorgio' oggi celebra le sue 87 lune con un compleanno da brivido che di fatto apre anche l'ultimo anno del suo settennato al Quirinale, il più difficile. Il presidente avrebbe voluto festeggiare in un clima diverso: l'incubo della crisi pietrifica gli italiani, contro la corsa dello spread sembra non esistere cura alcuna ed anche la tenuta del Governo Monti, per il quale tanto ha lavorato, sembra sciogliersi sotto le bordate dell'afa romana.

Come se non bastasse, quella "maturità delle istituzioni" non é mai arrivata e il Paese sta facendo i conti con un'austerity che nutre l'anti-politica. Roba da rovinare il compleanno a chiunque, figuriamoci all'anziano presidente che da una vita si batte per il primato della politica ed avrebbe voluto scendere dal Colle mostrando a Bruxelles – lui sì europeista a tutto tondo – un Paese nuovo, pacificato e con i conti in ordine. E come se non bastasse ci si mettono anche i fantasmi del passato ad avvelenare questo compleanno un po' triste: quella "campagna di insinuazioni costruita sul nulla" che si è scaricata improvvisa sul Quirinale come un'onda anomala. Sospetti e veleni su un presunto ruolo del presidente e di un suo strettissimo collaboratore per venire incontro alle pressanti richieste di un 'ex' illustre, quel Nicola Mancino già presidente del Senato, ministro degli Interni e vice-presidente del Csm, indagato a Palermo per falsa testimonianza nell'ambito di una inchiesta delicatissima sui rapporti tra Stato e mafia. Una botta che Napolitano ha respinto con sdegno ma che ha fatto vacillare il capo dello Stato, turbato dal clima che ancora si respira nel Paese e provato dal dover accompagnare ancora per mano le sorti della governabilità di un'Italia che oggi si può solo inorgoglire per le gesta degli azzurri.

Sono lontani i tempi dei compleanni tutto sommato spensierati passati a Capri nel 2008 e 2009. O anche quelli del più recente compleanno, nel 2011, speso nella quiete britannica a ricevere un dottorato Honoris Causa in legge. Ad Oxford, per la precisione. E nelle motivazioni si sottolineava alcune doti del presidente tra cui "la calma". "L'ho molto apprezzato, è un elemento essenziale", chiosò allora. Una virtù della quale dovrà fare ancora largo uso, in quest'estate rovente pensando a cosa lo attende nei prossimi mesi. Si annuncia quindi un compleanno casalingo, a Roma, che sarà festeggiato "con i suoi, in maniera discreta e riservata", confermano al Quirinale. Con la speranza che il regalo più bello venga da Bruxelles, dal Consiglio europeo.

Fonte: Ansa