L’Arabia Saudita e la Russia hanno concordato, nel corso di una riunione a Doha, il congelamento della produzione petrolifera ai livelli di gennaio. Lo fa sapere il ministro del Petrolio del Qatar, Mohammed Saleh Al-Sada, che ha partecipato all’incontro insieme al collega venezuelano, Eulogio del Pino. Al vertice hanno partecipato il ministro saudita del Petrolio, Ali al Naimi e il collega russo, Alexander Novak.
“Al fine di stabilizzare i mercati petroliferi – spiega il ministro del Qatar – i quattro paesi hanno convenuto di congelare la loro produzione ai livelli di gennaio, a patto che gli altri grandi produttori facciano lo stesso”. I quattro paesi sono quelli presenti alla riunione di Doha e cioè Arabia Saudita e Russia, i due principali produttori mondiali, Venezuela e Qatar.
Secondo Al Naimi il congelamento della produzione ai livelli di gennaio è una misura adeguata e nuovi passi per stabilizzare il mercato potrebbero essere presi nei prossimi mesi. Il venezuelano Del Pino fa sapere che verranno avviati nuovi colloqui con Iran ed Iraq, che sono due paesi che intendono aumentare la loro produzione.
Prezzi riducono guadagni dopo accordo Il prezzo del petrolio riduce i suoi guadagni, dopo che a Doha Russia, Arabia Saudita, Venezuela e Qatar hanno concordato un congelamento della produzione ai livelli di gennaio, a patto che anche gli altri produttori si accordino. Sul circuito elettronico i future sul Light crude Wti salgono di 89 cent a 30,33 dollari, dopo u top a 31,53 dollari e quelli sul Brent crescono di 1,02 dollari a 34,41 dollari, dopo un massimo a 35,55 dollari.
L’annuncio della riunione ieri sera aveva già fatto alzare il prezzo del petrolio sopra quota 30 dollari al barile. (AGI)