Comunità Italiana

Pil in frenata

Il Pil che rallenta piu’ del previsto e il deficit che sale al 3,1%. Sono queste le indicazioni principali contenute nel Def approvato questa mattina dal Governo. Nel dettaglio, la contrazione del prodotto raggiungera quest’anno l’1,7% contro l’1,3% della prima stima, mentre la crescita l’anno prossimo si fermera’ all’1% contro l’1,3% auspicato qualche mese fa. “L’interruzione della discesa dei tassi e la ripresa dell’instabilita’ politica pesa sui conti e per questo non siamo stati in grado di scrivere oggi il 3%”, dice il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Ma quella resta la cifra chiave. “C’e’ l’impegno a stare sotto il 3% alla fine dell’anno. C’e’ l’impegno confermato di mantenere i patti presi con i partner europei e con l’Unione europea”, scandisce il premier. Una cosa per Letta e’ pero’ sicura: “Qui dentro c’e’ tanta roba fatta, tanta realizzazioni, che se le vogliamo cifrare valgono 12 miliardi di euro in interventi nel triennio in corso per aiutare l’occupazione, per far si’ che il nostro Paese riesca a tenere il segno piu’, quello della crescita”. Quanto all’aumento dell’Iva, Letta e’ piu’ sfumato: “Sara’ uno dei temi di discussione nei prossimi giorni”, si limita a osservare. Anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, assicura che il tetto del deficit non sara’ sforato. “Il 3%”, rileva, “e’ il dato su cui noi intendiamo collocarci da qui a fine anno”, anche perche’, aggiunge, si tratta del “presupposto per soffocare gli elementi di tensione dei mercati finanziari”.
  La commissione europea “apprezza il deciso impegno del primo ministro Letta di assicurare che gli obiettivi di bilancio di quest’anno saranno raggiunti”. E’ quanto si legge in una nota con cui l’esecutivo di Bruxelles commenta le nuove previsioni contenute nel Documento Economico Finanziario dell’Italia. “La Commissione prende nota delle previsioni aggiornate su crescita e bilancio del governo italiano – si legge nella nota – la Commissione pubblichera’ le sue previsioni di autunno all’inizio di novembre”.
  “Un impegno esplicito per finanze pubbliche sane e’ la chiave per ricostruire la fiducia dei mercati nell’Italia e per porre le fondamenta per una ripresa sostenibile”.
  Secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, la Commissione auspica che l’Italia “agisca rapidamente” per raggiungere gli obiettivi del 2013, possibilmente entro la scadenza delle previsioni economiche che saranno presentate il 5 novembre. In ogni caso, spetta al governo italiano decidere quali misure serviranno allo scopo. Intanto esull’Iva che si riaccendono i fuochi della polemica politica. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, attacca: “Lo dico, e lo ripeto: o l’Iva non aumenta a ottobre o non c’e’ piu’ il governo, perche’ questo era un impegno di governo. Se lo metta in testa il ministro Saccomanni. I ministri servono per governare, non per fotografare i problemi e il ministro Saccomanni, il ministro del Tesoro ha l’obbligo e il dovere di prospettare le coperture rispetto agli impegni di governo”.
(AGI) .