“In qualsiasi altra nazione del mondo, di fronte ad una figuraccia come quella fatta sul Jobs Act, si sarebbero viste le immediate dimissioni quantomeno del ministro responsabile dell’errore e probabilmente anche quelle di un premier colpevole di essersi prodigato a diffondere urbi et orbi, come segno del buon lavoro svolto dall’esecutivo, dati che si sono rivelati essere clamorosamente falsi”. Lo afferma il leghista Roberto Calderoli, che prosegue: “Un provvedimento venduto come il fiore all’occhiello del governo, si e’ rivelato essere l’ennesima bufala buona solo per cercare di illudere i cittadini. Questo famoso Jobs Act, a conti (veri) fatti, non e’ servito a nulla per la disoccupazione nonostante per poterlo approvare si sia fatta carta straccia dello Statuto dei lavoratori. Invece di arrampicarsi sugli specchi – osserva Calderoli sul suo profilo facebook – rinviando i decreti attuativi per cercare di mettere una pezza al disastro combinato, Poletti si presenti in parlamento dimissionario e porga le sue scuse a tutti gli italiani, che lui e Renzi hanno preso in giro con numeri fasulli che avevano raddoppiato il numero dei nuovi contratti, scordandosi al contempo un milione e quattrocentomila cessazioni. In realta’ non c’e’ stato alcun progresso dell’occupazione, come confermano anche i dati Istat.
Un fallimento totale, che va ad aggiungersi agli innumerevoli altri in svariati campi da parte di un esecutivo palesemente incapace di trovare una soluzione ai problemi del Paese”, conclude il vice presidente del Senato.(AGI)