“Io volevo solo sottolineare che qui ci sono dei giovani bravi, che ci sono dei giovani competenti, impegnati, e a questi giovani bisogna dare questo riconoscimento – dice il ministro -. Quelli che vanno all’estero sono una risposta importante. A tutti, noi dobbiamo dare l’opportunità di realizzare il loro futuro nel nostro Paese, oppure laddove li portano i loro percorsi professionali e personali”. Poi conclude: “Questo è il mio pensiero e mi dispiace di non averlo presentato nella maniera giusta”.
Bamboccioni, choosy e pistola, quando i ministri fanno infuriare i giovani
Nella nota precedente aveva voluto precisare quelle parole che erano sembrate così offensive chiarendo il suo pensiero, “che non è giusto affermare che a lasciare il nostro Paese siano i migliori e che, di conseguenza, tutti gli altri che rimangono hanno meno competenze e qualità degli altri. Ritengo, invece, che è utile che i nostri giovani possano fare esperienze all’estero, ma che dobbiamo dare loro l’opportunità tornare nel nostro Paese e di poter esprimere qui le loro capacità e le loro energie”.(AGI)