MILANO- La Commissione europea ribadisce il suo 'no' all'ipotesi di un programma di aiuti intermedio per il Portogallo e rinnova l'appello alle autoritá di Lisbona a dimostrare «senso di responsabilità». «La situazione è grave, delicata e urgente – ha sottolineato il presidente dell'esecutivo di Bruxelles, José Manuel Barroso – ma sulla base delle regole esistenti non è possibile pensare a nient'altro che ad un programma a medio termine, con condizioni molto severe e con varie tranche». In sintesi, niente prestito ponte.
La Commissione Ue intende arrivare al più presto alla messa a punto del piano di salvataggio. «I tempi sono stretti e il calendario è difficile», ha detto Barroso nel corso di una conferenza stampa, ricordando come una missione di esperti Ue-Bce-Fmi sia già a Lisbona «per trovare una soluzione». Il presidente dell'esecutivo europeo ha esclude esplicitamente, come detto, «scorciatoie» rispetto all'attivazione del meccanismo Ue-Fmi, come quella di un prestito-ponte, per sostenere il Paese governato da un esecutivo dimissionario di qui alle elezioni anticipate del 5 giugno: «Non è possibile – ha ribadito – agire all'esterno delle regole che ci siamo date». I prestiti saranno quindi subordinati a «condizioni molto severe», a partire da un programma molto impegnativo per l'aggiustamento dei conti e le riforme strutturali.
APPELLO ALLE FORZE POLITICHE – Quindi, Barroso ha rivolto un appello alle forze politiche di Lisbona. «Conto sul senso di responsabilità di tutti coloro che dovranno decidere, perché la situazione è grave – ha detto – Ho fiducia nel Portogallo e nella sua capacità di garantire un programma ambizioso che dovrà ridare fiducia all'economia e garantire una crescita sostenibile che possa creare occupazione. Da parte sua, la Commissione farà l'impossibile per garantirlo». Il pacchetto di aiuti da concedere al Portogallo entro metà maggio dovrebbe essere di circa 80 milioni di euro.