Il c.t. della Nazionale a Radio Crc: "Lo scudetto? Tifo Napoli per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la programmazione. Rivedo la mia Fiorentina degli anni passati, ma il Milan può solo rischiare di perderlo, il tricolore. Mazzarri è stato geniale nel capire le caratteristiche dei giocatori e ha messo a loro disposizione un tracciato tattico"
PALERMO – "Lo scudetto a Napoli? Tifo Napoli per tanti motivi: per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la programmazione. Rivedo la Fiorentina degli anni passati. Anche noi volevamo lottare per questi traguardi. Il Napoli ha dato una risposta straordinaria di grandissima compattezza e per questo merita questi traguardi". Il c.t. azzurro Cesare Prandelli, intervenuto a Radio Crc, ha dispensato numerosi elogi al Napoli, in particolare al suo allenatore Walter Mazzarri. "Il grande merito di Mazzarri è quello di valorizzare tutti i giocatori senza snaturare il modulo. Quando hai un impianto di gioco condiviso dai giocatori si hanno questi risultati. Mazzarri è stato geniale nel capire le caratteristiche dei giocatori ed ha messo a loro disposizione un tracciato. Il Napoli non dà mai riferimenti, con almeno due giocatori tra le linee. Perciò, per le difese è sempre molto complicato chiudere gli spazi. Mazzarri è il Maradona del Napoli: perché lo sviluppo del gioco è sempre quello, aldilà dei giocatori in campo. Io al Napoli un giorno? Un passo alla volta, ora sono in Nazionale e mi concentro su questo. Sogniamo azzurro in questo momento. Col Napoli non ci sono mai stati contatti in passato".
{mosimage}obiettivi — Prandelli parla anche della possibilità del Napoli di centrare la qualificazione in Champions League. "Non si ha nulla di acquisito finché non hai raggiunto l'obiettivo, ma il Napoli sono certo riuscirà a mantenere questa posizione o addirittura potrà migliorarla". Ma per il tricolore vede favorita la capolista: "Il Milan può solo rischiare di perderlo, lo scudetto. Devono però stare molto attenti, basta una gara per mettere in discussione una stagione".
scelte azzurre — Nella difesa della Nazionale non riescono a trovare spazio i difensori del Napoli, che pure ha una delle migliori difese del campionato. "Mazzarri gioca a tre, in una difesa a quattro scelgo altri giocatori – spiega Prandelli -. Ma non per questo non stimo Paolo Cannavaro, che è stato anche mio giocatore. Il nostro compito è anche quello di seminare, e perciò bisogna anche trovare giocatori che possano inserirsi in questo tracciato. De Sanctis, Sorrentino e Storari – parla dei portieri – avrebbero meritato la convocazione, ma dobbiamo guardare al progetto, ed un giovane come Viviano ci rientra di più. La mia responsabilità è quella di guardare ad una squadra che debba volgere lo sguardo al futuro".
fair play — Il c.t. azzurro si cimenta anche a parlare di etica e fair play nel calcio con un riferimento finale al Napoli. "Il fair play finanziario può essere un crocevia per una programmazione seria ed oculata. Altrimenti si vanno a falsare gli aspetti tecnici e morali. La proposta di Platini può dare una nuova immagine al calcio. Emergeranno i valori tecnici ed umani, ed i dirigenti del Napoli stanno lavorando in tal senso ed a loro vanno i complimenti".Infine la felicità per aver ricevuto il premio Baearzot, perchè diventerà presto nonno e per le parole di Capello. "Sono onorato per aver ricevuto il Premio Bearzot e sono strafelice per la possibilità di diventare nonno a breve. Capello dice che è più tecnica che muscolare la Nazionale? Lo ringrazio. Abbbiamo cercato di dare una fisionomia a questa squadra e c'è stata la disponibilità di tutti. Non abbiamo dei fuoriclasse, ma tanti buoni giocatori".
Fonte: www.gazzetta.it