Comunità Italiana

Quale futuro per Alitalia?

In Alitalia “a oggi il governo non ha messo una lira perché i soldi fino ad ora li hanno messi gli azionisti”. Lo afferma il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo a margine di un evento alla stampa estera rispondendo al ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che in mattinata aveva detto che la crisi di Alitalia è colpa di una gestione “non buona” e che le conseguenze non devono ricadere sui lavoratori. Ecco le sue parole:

La situazione della compagnia è stata gestita oggettivamente male. E’ inaccettabile che una gestione non buona venga ribaltata sui lavoratori
Si tratta di un’azienda totalmente privata che ha problemi significativi di gestione
Non esiste che si parli di esuberi prima di presentare il piano industriale. Nessuna azienda si salva senza piano industriale
Le colpe della gestione non devono ricadere sui lavoratori”

Risponde a distanza Montezemolo:

Nessuna polemica. E’ una fase costruttiva. Credo che questo sia un momento estremamente positivo, il governo ha fatto una riunione importante. Dobbiamo parlarne con il sindacato sulla base del piano di business e poi con gli azionisti e il management. Questo triangolo è molto importante per affrontare in modo drastico e condiviso il modello di business.

Oggi il governo non ha messo una lira perché i soldi fino a ora li hanno messi gli azionisti. Il business plan sarà un progetto che per arrivare agli obiettivi dirà quello che si deve fare

Può essere che ci saranno degli esuberi, li vedremo e su questo, concordo con il governo, sulla base di un programma preciso

Entro tre settimane ci sarà un business plan ulteriormente rivisitato da un advisor industriale, condiviso dai due soci. A quel punto ci si mette al tavolo con il governo, con il sindacato, con i manager e gli azionisti e ognuno deve fare la sua parte. Dobbiamo condividere un’azienda che stia in piedi, se continuiamo come negli ultimi anni a trovare una soluzione di via di mezzo, non facciamo niente

Vorrei che i lavoratori fossero molto coinvolti e se si raggiungono obiettivi devono essere anche loro a trarne benefici economici

Aprire nuove rotte sugli Stati Uniti che è la gallina dalle uova d’oro

​Per Montezemolo poi

Il vero problema dell’Alitalia è il modello di business: oggi la compagnia si trova a non essere né una low cost né una compagnia solo focalizzata sul lungo raggio. E’ un discorso vecchio, quando è arrivata Etiahad Alitalia aveva solo il 30% dei voli internazionali e transcontinentali, la compagnia ha fatto degli sforzi importanti di nuove rotte pero’ e’ sempre troppo poco”
Alitalia non è una compagnia di bandiera. Ma quando poi giustamente taglia rotte che sono clamorosamente in perdita si apre come uno scandalo: dobbiamo cercare tutti il modo di trovare una soluzione per intervenire
Da parte loro, i sindacati plaudono alle parole di Calenda e chiedono un incontro al più presto. Le parole del segretario generale Uil, Carmelo Barbagallo

Sulla vicenda Alitalia ha ragione Calenda
Lo avevamo detto anche noi qualche giorno fa: il management di questa azienda non è credibile, non solo perché dopo aver fallito su quello precedente, non ha ancora presentato il nuovo piano industriale, ma anche perché sembra averne uno inaccettabile
Se fossero confermati i tagli paventati, infatti, l’entità sarebbe tale da prefigurare la dismissione della compagnia, seppur non più pubblica, comunque ancora italiana
Le categorie hanno chiesto un incontro urgente: che si faccia subito per sgombrare il campo da pretese inaccettabili e insostenibili
Secondo la leader della Cisl, Annamaria Furlan

E’ inaccettabile che si parli nuovamente di esuberi e di taglio al costo del lavoro in Alitalia senza che sia stato presentato un serio piano industriale
E’ molto corretta la posizione espressa oggi da Calenda
Non si possono scaricare le responsabilità evidenti del management ancora una volta sui lavoratori.
Per questo è opportuno che si apra un confronto serio tra l’azienda ed il sindacato, con un ruolo attivo e responsabile del Governo. (AGI)